m
| TAVOLA VII. 35
può farci fofpettare , che '1 noftro Pittore avelie in par-
te imitato un così eccellente originale . Merita partico-
kr rifleffione la maniera Angolare , onde è veftito An-
fitruone , con la tonaca (17), coWepomide (^), e col pal-
lio (1?) : e degni ancora di effere confiderati fono il cap-
pello (") ed i calzari di lui (21), e que' di fua moglie («).
Il collare 9 che porta il fanciullo Ercole, moltra coi fuo
colore eifer di argento (23).
La ftrifcia (m) che termina quella Tavola , è parte
di un finimento di qualche ornato dipinto a capriccio;
né ha coli'Ercole alcun rapporto.
pitture (de'quali forfè la ftrettezza dell'intonaco non
tra capace ) e compenfata da altre cofe, che o poteano
efere nel quadro di Zeufi, e che "Plinio non fpiega ;
o che 7 Pittore ritraffe altronde .
(17) Tal forta dì tonaca , che giugnea fino d poi-
fi d' ambe le mani , dice alt yeiptShTÒc ynuu . Polluce
VII. j8. Gellìo VII. 12.
(18) Alla tonaca fi -vede fovrappofta /'epomide ,
'vefte , che covre le fpalle : dalla parte di dietro ta-
lare , corta al dinanzi : e quefta è la vera forma del-
/'epomide , di cui finora altro non fapeafi che 7 nome.
Snida in sva/rig . Polluce VII. 49. /'/ quale per al-
tro dice effer tal vefte propria di donne. •
(19) Il pallio 'era V ultima delle vefti, che fopra
tutte le altre poneafi. Nonio XIV. 16. Ed era proprio
de' Greci . Suetonio Aug. e. 98. 5-. Omero lo dà a fuoi
Eroi. Iliad.II. 43. Od. XV. 6.
(20) Plauto introduce nella feena il vero, e 7 fin-
to Anfitruone col petafo , nel Prol. v. 163. e feg.
Tutn meo patri autera torulus inerit aureus
Sub petafo : id fignum Amphitruoni non erit.
Tal forta di cappello era proprio de' viandanti . Plauto
Mere. V. 2. e Pfeud. II. 4. E tal è quello del noftro
Anfitruone , che qui fi vede.
(21) / Greci per lo più andavano fcalzi ; dovendo
far viaggio foleano ufare i calzari. Omero in Hymn.
Mercur. v. 86. Spanemio ad Callim. Hymn. in Apoll.
v. 3 4. In quefti del noftro Anfitruone vi fi vede dalla
parte di fiotto , che difende le piante , un non so che di
mafflccio, che folea ejfere 0 di grò fio cuojo ', 0 di una
teffitura di papiro , 0 dì fparto , 0 anche di fugherò .
Senofonte Ciroped. Vili. p. 14Z. L'apertura poi di
quella parte , che gìugne a mezza gamba , fi vede
chiufa con fiottili ftrìfee di cuojo .
(12) Sembrano ejfer di pelle fiottìlifilma , e fami-
gliano affai alle pantofole delle noftre donne .
(23) Solcano i ragazzi ornar fidi fimi li collari d'oro,
0 d'argento . Si veda lo Scheffero de Torquibus,
(24) Nel Catal. N.CLXXX.
r.L. m.
r 1—
ScoU «„,„.,-„„LR<,
"I ■ .l .1-1
' et uniMjriVf>W)o/«
Se
TAVOLA Vili.
| TAVOLA VII. 35
può farci fofpettare , che '1 noftro Pittore avelie in par-
te imitato un così eccellente originale . Merita partico-
kr rifleffione la maniera Angolare , onde è veftito An-
fitruone , con la tonaca (17), coWepomide (^), e col pal-
lio (1?) : e degni ancora di effere confiderati fono il cap-
pello (") ed i calzari di lui (21), e que' di fua moglie («).
Il collare 9 che porta il fanciullo Ercole, moltra coi fuo
colore eifer di argento (23).
La ftrifcia (m) che termina quella Tavola , è parte
di un finimento di qualche ornato dipinto a capriccio;
né ha coli'Ercole alcun rapporto.
pitture (de'quali forfè la ftrettezza dell'intonaco non
tra capace ) e compenfata da altre cofe, che o poteano
efere nel quadro di Zeufi, e che "Plinio non fpiega ;
o che 7 Pittore ritraffe altronde .
(17) Tal forta dì tonaca , che giugnea fino d poi-
fi d' ambe le mani , dice alt yeiptShTÒc ynuu . Polluce
VII. j8. Gellìo VII. 12.
(18) Alla tonaca fi -vede fovrappofta /'epomide ,
'vefte , che covre le fpalle : dalla parte di dietro ta-
lare , corta al dinanzi : e quefta è la vera forma del-
/'epomide , di cui finora altro non fapeafi che 7 nome.
Snida in sva/rig . Polluce VII. 49. /'/ quale per al-
tro dice effer tal vefte propria di donne. •
(19) Il pallio 'era V ultima delle vefti, che fopra
tutte le altre poneafi. Nonio XIV. 16. Ed era proprio
de' Greci . Suetonio Aug. e. 98. 5-. Omero lo dà a fuoi
Eroi. Iliad.II. 43. Od. XV. 6.
(20) Plauto introduce nella feena il vero, e 7 fin-
to Anfitruone col petafo , nel Prol. v. 163. e feg.
Tutn meo patri autera torulus inerit aureus
Sub petafo : id fignum Amphitruoni non erit.
Tal forta di cappello era proprio de' viandanti . Plauto
Mere. V. 2. e Pfeud. II. 4. E tal è quello del noftro
Anfitruone , che qui fi vede.
(21) / Greci per lo più andavano fcalzi ; dovendo
far viaggio foleano ufare i calzari. Omero in Hymn.
Mercur. v. 86. Spanemio ad Callim. Hymn. in Apoll.
v. 3 4. In quefti del noftro Anfitruone vi fi vede dalla
parte di fiotto , che difende le piante , un non so che di
mafflccio, che folea ejfere 0 di grò fio cuojo ', 0 di una
teffitura di papiro , 0 dì fparto , 0 anche di fugherò .
Senofonte Ciroped. Vili. p. 14Z. L'apertura poi di
quella parte , che gìugne a mezza gamba , fi vede
chiufa con fiottili ftrìfee di cuojo .
(12) Sembrano ejfer di pelle fiottìlifilma , e fami-
gliano affai alle pantofole delle noftre donne .
(23) Solcano i ragazzi ornar fidi fimi li collari d'oro,
0 d'argento . Si veda lo Scheffero de Torquibus,
(24) Nel Catal. N.CLXXX.
r.L. m.
r 1—
ScoU «„,„.,-„„LR<,
"I ■ .l .1-1
' et uniMjriVf>W)o/«
Se
TAVOLA Vili.