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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 1) — Neapel, 1757 [Cicognara, 2645-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3711#0058
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I

v

46

TAVOLA

I X.

tore (6) . L'ornato iddio di architettura, che in queiìa,
e nella precedente pittura fi vede , moftra apertamen-
te la corrifpondenza , che l'una ha coli'altra (7) ; ma
non ci rifchiara punto sul dubbio , fé flavi rapporto,
e quale tra le Fabbriche , e le Figure (8).

TAVOLA X.

vo , ma che derifa da Giunone, e da Venere ( per-
che nel fuonarlo gonfiandofele le gote, compariva de-
forme ) lo gettò ; ed avendolo trovato Marfìa fi ad-
deftrò poi a fonarlo . Ovidio Faft. VI. 697., e feg.
defcrive elegantemente lo fi elfo . Altri preffo Ateneo
IV. p. 184. attribuifeono a Marfia non folo l' inven-
zione della tibia , ma ancora della firinga . Snida in
Mzpavctg fi rive : c<rtg èQsvps àct ;xixny.'?jg àvXoùg ano x%-
?Jy.uv , ^ %z>x3 : ma nella v. '0/\vy.7ióg par che ne
attribuifea l' invenzione ad 'Jagnide , di cui chia-
ma di fi epolo il figlio Marfia . 'Per altro l' opinione
più coftante e per Jagnide , il quale fin il primo ad
inventare quefto ifirumento, e ad ìnfegnar l' arte di
fuonarlo agli altri . Apul. Florid. 1. Marfia , ed
Olimpo vi fecero delle aggiunzioni , e ne perfezio-
narono l'ufo . In fatti Paufania X. 30. rifierifee,
che a Marfia attributvafi M'/]t:Sov àvXYiux : quel fuo-
ro di tibie, che adoperava!! nelle fefte della Gran
Madre: e 'Diodoro III. j8. dice , che avendo Cibe-
le inventata la fiftula compojla di più canne unite
inficine, Marfia di lei fieguace ne trafportò tutta l' ar-
monia sulla tibia. Plinio VII. $6. cosi diflingne le di-
verfie invenzioni : Fiftulam Pan : monaulum Mercurius:
obliquarli tibiam Midas in Phrygia : geminas tibiasÀfor-
fiyas in eadem gente. . . & Phrvgios modulos . E febbene
anche Olimpo pafisò per inventor della tibia ( Strabene X.
470. ) pure le fiue invenzioni fi reftrinfiero a miglio-
rarne l' ufo colle varie modulazioni, e a fiabìlìrne le
regole . Snida in "OXvfxrrog -, e in twoajXiciv , dove efipref-
famente dice , che Olimpo Tóq d'jXy]Ti/.ùg vépzg èirolsi-
lypoc^s S'è xzl SpwriTixyg vóy^g . "Per quel che riguar-
da le varie fiorte di tibie poffono vederfi Meurfio ,
Bartolino , ed altri, che ne han trattato ex profejfo,
e la Chaujfe Muf. Rom. To. IL Se. IV. Tav. Leti., che
ha tutto raccolto, e illuftrato : e noi altrove averemo
l' occafione di dirne qualche parola . Per l'intelligenza
della noftra pittura bafta avvertire , che tibia diceafiun
ifirumento da fiato, fimile al noftro piatito -, e da princì-
pio non ebbe, che tre, 0 quattro buchi . Polluce IV.
io. 3. Ovidio nel citato luogo così la defcrive :

Prima terebrato per rara foramina buxo,
Ut daret effeci tibia longa fonos.

Inventimi Satyrus ( Marfia ) primum miratur ; at ufum
Neicit, &c afflatimi lenfit habere fonum.

Et modo dimittit digitos, modo concipit auras :
Jamque intcr Nymphas arte iuperbus erat.
La parte principale della tìbia era la linguetta, detta
con tal nome da' Greci, e da' Latini , perche fatta
a fimi Ut udine della lingua, e fiervìva al fuonatore per
dar giujlamente il fiuto all' ifirumento . Sì veda Bar-
tol. de Tib. \. $. Nella pittura Jì diftingue affai bene .

(6) Nella nota (14) della Tavola precedente fi
acaunò , che vi fu chi propofe poterjl qui rappre-
J'tritare non già Marfia , ma Pane, siili' autorità di

Tlìnio XXXVI. •)■ che tra le più belle fiatue gre-
che , eh' erano in Roma , numera Olympum , & Pa-
na , Chironemque cum Achille . E poco dopo figgiun-
ge : Pana , & Olympum luctantes Heliodorus codem
loco ( ne' portici di Ottavia ) quod eft alterimi in
tcrris fymplegma nobile. Ma effendoci ignoto qual
corrifpondenza abbia Vane con Olimpo , e all' incon-
tro ficrivendo tutti cojlantemerite , che Olimpo fu dì-
fcepolo di Marfia -, 0 non polfiam trarre argomento da
quefli due luoghi di ¥ Un'io -, 0 dovrem dire , che
Plinio confiufe il 1)io *Pan col Satiro Marfia . E ptr
altro ficcome Sileno , e Marfia fioleano fpeffo confon-
derfi ( Strabone X. 470. 'Paufania II. 12. e altrove-,
anzi Erodoto VII. 2.6. parlando di Plarfìa lo chia-
ma efipreffamente Sileno ) così attribuendoli a Pan , e a
Sileno indijl hit amente l' invenzione della firinga, e
/' educazione , e l'accompagnamento di Bacco , e le
orecchie di capro , e la pelle ( 'Dìo doro III. Nat al
Conte V. 6. 8. e 13. ) ; potrebbe l'uno coli' altro
flambìarfi. Comunque ciò fia , fiuol rapprefentarfi S ' . '
vecchio , calvo , camofio , panciuto , e tutto di figura
umana , fuorché nelle orecchie , che fon grandi, ed ap-
puntate . Luciano in Concil. Deor. Al nofìro Satiro,
tolta la calvìzie , e qualche altra deformità, che la
vecchiaja e l' uboriachezza portan Jì-co , convinte in
buona parte qucjta dcficrizione : avendolo il Pil tore ,
per rapprefientarci Marfìa , efipreffo di gìujla età , e
dì ben formata figura . 'De' Satiri , e loro origine par-
leremo altrove.

(j) Si vede affai chiaro , che 7 'Pittore ha volu-
to contrapporre quefli due quadri col paragone delle
azioni , e delle figure , che vi fii rapprefientano . Le
moffe nell' uno , e iteli' altro fono belle , e jtudìate :
le tefie del Centauro , e del Satiro fono eccellenti :
l' Achille , e /' Olimpo fon dì un gufo , e di una
perfezione grandifjìma .

(8) Ejjendo la congettura propofia nella nota (14)
della Tavola precedente per dar ragione di qmjto
ornato , fimbrata troppo ingegnofia e ricercata -, se
ne propofie un' altra ftmplìcifjìma . Furono qutjle due
pitture trovate nello fi e fio luogo ; e ne' pezzi d<.l
muro , che le contengono , e che furono dal refiante
intonaco tagliati , non termina l'ornato . Onde e ve-
rìfimile , che per tutto il parete della fianza ricor-
rejfe quell' ornato medefimo . E ficcome in quafi tutti
gli edìficiì trovati le muraglie erano di architetture,
arabefichì , e fintili pitture , ricoverte , e talora da
tratto in tratto vi fi vedeano delle figure fole , 0 de'
gruppi, che non vi aveano altra corrtfpondenza , se
non quella della fimmetria , e dell' ornamento del mu-
ro -, così appunto potrà dir fi dell' ornato , che dietro
a quefte due pitture dd Centauro , e del Satiro Ji ve-
de fienza che i perjbuaggi aouiauo a quello alcun rap-
porto .

XìcoLiu; Va,





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