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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 2) — Neapel, 1760 [Cicognara, 2645-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3733#0021
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T A V O L

I I.

limile (y) . Ha quefta Mufa la tejla coronata di alloro i6).
Colla finiftra mano tiene un volume d) mezzo aperto in
atto di leggerlo ; e con graziofa fantafia fi vede fcritto
al di fuori (8) : Clio Yifiorìa (9) . Al volume è legata una
cartella («<>), che fi oflerva ancora pendente in tutti gli al-
tri,

in nove parti , che dìftinfero co' nomi delle Mufe :
così riferifce Suetonio cap. 6. de illuftr. Gramm. aver
fatto Aurelio Opilio : perchè, dice Suetonio , credea
egli , che gli Scrittori , e i Poeti fodero fotto la
clientela delle Mufe . T)iodoro XVII. 16. fa menzio-
ne della fefta ìftituita da Archelao in Macedonia in
onor delle Mufe , che duravano nove giorni , ed ogni
giorno avea il nome della fua Mufa , che in quel dì
fi onorava . E~ da ojfervarfi, che Apollodoro Bibliot.I.
3. nomina con ordine diverfo le Mufe : La prima di
tutte, egli dice, è Calliope , poi Clio , Melpomene,
Euterpe, Erato , Terpfìcore , Urania , Talia, e Po-
limnia .

(j) Traile molte e diverfe forme dì fedìe anti-
che , che fi ojfervano preffo il Chìmentelli de Hon.
Bifell. ritratte dalle medaglie , e da marmi, non vi
e tale che a quefta fi raJJ'omìgli . Si vedano le no-
te della Tavola Vili, dove fopra una fedia fimile
fede Urania .

(6) Quanto , e perche convenga alle Mufe l'al-
loro , e flato già avvertito . S' incontrano pero anche
coronate dì ellera . Si vedano le note della Tav. IX.
Solcano le Mufe fingerfi ancora coronate dì rofe :
anzi Teocrito Epigr. I. dà ad Apollo fola /'alloro,
ed alle Mufe il ferpillo , e le rofe . Lo ftejjo poe-
ta nella Siringa chiama la Mufa lo<ré<pxvov coronata
di viole .

(7) Tutto quel che potrebbe dir fi sulla fabbrica
de' papiri , e della loro età , ed ufo ; fi troverà rac-
colto neir Introduzzione all' illuftr-azione de' Papiri
del Mufteo Reale . Onde non fi è ftimato di farne
qui parola.

(8) KAEIS2 . ICTOPIAN . con più righe di altri
caratteri foltanto accennati . E" qui da ojfervarfi,
che i nomi delle Mufe fono nel retto , e l' arte loro
nel quarto cafo . Ognun sa , che i nomi , i quali
ftanno da fé , ne dipendono da altro , fi pojfono
mettere in quel reggimento , che piace. I venditori
de' comeftìbìli fpaccìavano le loro merci nel quarto
cafo } Cicerone de Div. II. 40. Quidam in portu ca-
ricas Cauno adve&as vendcns , CAUNEAS , cla-
mabat . Poteano anche farlo nel retto -, nella ven-
dita delle robe di Commodo fatta per ordine di Per-
tinace fi offerva indifferentemente l'uno e l' altro,
preffo Capitolino in Petr. Veitis fubtemine ferico.

. . . purpureafque chlamydcs .... & cuculli Bar-
daici ... & toga ... & machaeras Herculaneas.
Ma in quefta , e nelle altre ifcrizioni delle no/tre
Mufe i cafi doveano porfi in quella maniera -, non
ejjèndo qui altro, che una pura ellijfi del verbo cor-
rifpondente al foggetto , di cui fi tratta . Tal ver-
bo ejfer potrebbe efto)X& ha fortito ; 0 pure evps ha
trovato. Plutarco tifa il primo Symp. IX. 13. AvtiJ
( Terpfìcore ) Ti . . . htnsgKÌ$ £Ì'to)XS , quefta eb-

be in forte.il dilettare . 'Del fecondo fi ferve V Au-
tore dell' Epigramma sulle Mufe Anth. I. 6j. come
anderemo offervando.

(9) "Diodoro IV. 7. dando ragione di ciafeuna
Mufa , dice che Clio è così detta da K>Jog gloria}
perchè coloro , che fono encomiati da' Poeti, confè-
guifeono una gloria grande. Plutarco IX. 13. Symp.
anche attribuìfee a Clio /' arte di encomiare tò èy/.w-
y.ix<?ix.cv : e foggìugne , che Kxéa chiamavano le lodi.
1)iftingue pero Plutarco gli Elogii dalla Storia -, e
quelli a Clio, quefta ajfegna a Polìnnìa , come fi ve-
drà apprejfo. L' Autore del citato Epigramma dell'
Antologia dà a Clio la Cetra:

KAftóì y.«?MxófV xi9xpr/g y.sXir$x y.o>jnjv.
forfè perchè sulla cetra fi cantavano le lodi degli
uomini illuftrì . Achille II. IX. 189. cantava sulla ce-
tra y.Xsct dvìpuv . "Diverfamente da cofloro penfano
Petronio Afranio nell' Elogii delle Mufe , ed Aufonìo
Idyll. XX. attribuendo a Clio /' Iftoria . "Dice il
primo :

Clio feda retro memorat fermone foluto.
e 'l fecondo , con minor chiarezza per altro ,

Clio gefta canens tranfictis tempora reddit.
Così anche lo Scolia/le di Apollonio III. Argon, v. 1.
AéysTai Tuy Mzcruv ;•? yJv Kteuì èvpyxsi/ai nrjv fcopiav.
Si dice che delle Mufe Clio fu quella che invento la
Storia . In fatti par che la Storia convenga col di lei
nome: poiché n^si'a, fono le azioni illuftri, che formano
il più brillante della Storia. Si diftingue, è vero, il
Poeta dallo Storico appunto , perchè il primo finge
l' Eroe , il fecondo deferìve l' Uomo : è certo però,
che il più importante della Storia fono le grandi
azioni , /' imitazione delle quali è il frutto maggio-
re , che da quella fi ritrae . Sì veda Cicerone Or.
prò Arch.

(io) Qual tifo avejfe la cartella , che in quefto
e negli altri volumi qui dipinti fi ojferva, non è fa-
cile il determinarlo . potrebbe fofpettarfi, che fervif-
fe per taiTello , 0 per quel titolo , che da noi fuol porfi
sulla coverta de' libri , e contiene il nome dell' Au-
tore , 0 accenna la materia , di citi fi tratta . Pe-
tronio Arbitro Satyr. op. 34. deferivendo la cena
del fio Trimalcione dice , che furori portate delle
bottiglie ben chitife , al collo delle quali erano af-
fijfe cartelle col nome e coli' età de' vini: Statini al-
latae funt arophorae vitreae diligenter gypfatae, qua-
rum in cervicibus pittacia erant affixa cura titulo
Falemum Opimianum annorum centum . Or ficcome
per distinguere i vini fi appiccavano sì fatte cartel-
line alle anfore ; così verifìmìlmente a' volumi at-
taccavano de' fìmìli pezzetti dì carta col nome del-
l' Autore. ^Diogene Laerzio in Cratete racconta, che
quefto Filofofo sfreggiato da Nicodromo, con una fran-
chezza corrifpondente alla fua profeffone , fi pofe in

fronte
 
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