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crolli- R.-JZ •
TAVOLA
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N quefla , e nelle due altre feguenti
pitture fimili non poco tra loro, par che
vi fia molto del capricciofo . Compari-
fce in quefta di prima veduta un pez-
zo di colonna di marino verde, che fò-
ftiene un cornicione, o tavola ài porfido,
sulla qua!' è fituato un caprone di color
dorato (2). S'alzano dalla fteffa parte due altre colonne più
fottili di color giallo. Più indietro fi vede una colonna jìriata
anche gialla-, e fotto un arco di porta. Dall'oppofto lato
(i) Nel Catal. N. CCLX. Fu trovata colle due
•feguenti negli fcavì di Portici.
(2) Il veder[ì in quefta, e nelle due feguenti pit-
ture efprejfo il fìmulacro di un Caprone , fece fofpet-
tare ad alcuno , che potejfe forfè indicare nelì' edifi-
cio , fui qual è pò fio , rapprefentarfi qualche tempio
di Bacco , 0 di altra detta, a cui tal animale appar-
tenga . Che il becco foffe la vittima pili grata a Bac-
co , è notiffimo . Virgilio parlando del danno , che ca-
gionano alle viti le capre, foggìugne Georg. II. 380.
Non aliam ob culpam Baccho caper omnibus aris
Caeditur.
Si veda anche Ovidio Fair. I. 35-7. Anzi lo fteffo
Bacco appena nato fu trasformato in capretto : Apol-
lodoro lib. III. E nella guerra de' Gigantiprefe la for-
ma di becco : Ovidio Met. V. 325".
vi e
Non al filo
Bacco però conveniva il caprone . Lafciando fare
quel che racconta Erodoto II. 42. e 46. de' Mende-
fu in Egitto , che adoravano tali beftie -, Servio fui
cit. v. 380. nota , che ad Efculapio fi facrificava una
capra , quum capra numquarn fine febre fit. 'Paufa-
nia II. 13. riferifce, che i Fliafti nel foro ave ano una
flatua di una capra di bronzo dorato, che da efji fi ve-
nerava per render propizio alle vigne il fogno Celefie
denominato la Capra, ch'i contrario alle viti. E lo fteffo
Autore X. 11. dice , che i Cleonei per liberar fi, dalla
pefic immolarono al Sol nafeente un capro, e per memo-
ria del fatto dedicarono in '■Delfo un capro di bronzo,
yld ogni modo fi volle, che qui, e nelle altre fimili pittu-
re fojfe im fempite e ornato pojio dal pittore a capriccio.
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N quefla , e nelle due altre feguenti
pitture fimili non poco tra loro, par che
vi fia molto del capricciofo . Compari-
fce in quefta di prima veduta un pez-
zo di colonna di marino verde, che fò-
ftiene un cornicione, o tavola ài porfido,
sulla qua!' è fituato un caprone di color
dorato (2). S'alzano dalla fteffa parte due altre colonne più
fottili di color giallo. Più indietro fi vede una colonna jìriata
anche gialla-, e fotto un arco di porta. Dall'oppofto lato
(i) Nel Catal. N. CCLX. Fu trovata colle due
•feguenti negli fcavì di Portici.
(2) Il veder[ì in quefta, e nelle due feguenti pit-
ture efprejfo il fìmulacro di un Caprone , fece fofpet-
tare ad alcuno , che potejfe forfè indicare nelì' edifi-
cio , fui qual è pò fio , rapprefentarfi qualche tempio
di Bacco , 0 di altra detta, a cui tal animale appar-
tenga . Che il becco foffe la vittima pili grata a Bac-
co , è notiffimo . Virgilio parlando del danno , che ca-
gionano alle viti le capre, foggìugne Georg. II. 380.
Non aliam ob culpam Baccho caper omnibus aris
Caeditur.
Si veda anche Ovidio Fair. I. 35-7. Anzi lo fteffo
Bacco appena nato fu trasformato in capretto : Apol-
lodoro lib. III. E nella guerra de' Gigantiprefe la for-
ma di becco : Ovidio Met. V. 325".
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Non al filo
Bacco però conveniva il caprone . Lafciando fare
quel che racconta Erodoto II. 42. e 46. de' Mende-
fu in Egitto , che adoravano tali beftie -, Servio fui
cit. v. 380. nota , che ad Efculapio fi facrificava una
capra , quum capra numquarn fine febre fit. 'Paufa-
nia II. 13. riferifce, che i Fliafti nel foro ave ano una
flatua di una capra di bronzo dorato, che da efji fi ve-
nerava per render propizio alle vigne il fogno Celefie
denominato la Capra, ch'i contrario alle viti. E lo fteffo
Autore X. 11. dice , che i Cleonei per liberar fi, dalla
pefic immolarono al Sol nafeente un capro, e per memo-
ria del fatto dedicarono in '■Delfo un capro di bronzo,
yld ogni modo fi volle, che qui, e nelle altre fimili pittu-
re fojfe im fempite e ornato pojio dal pittore a capriccio.
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