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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0381
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ALCUNE OSSERVAZIONI. 367

re i e veduta di un bofchetto dall'altra parte.

Tav. XXXIII, Rapprefenta quello intonaca (r0^ due
tempietti eoa alberi * e con altro edificio in lontananza :
è chiufo da linee rojfe , e bianche : tutto il refìante del
campo è giallo.

Tav.XXXIV. Quefta Vignetta ha la cornice/cura ^\
il campo è d'aria \ e rapprefenta divertì, edificj di campa-
gna (I05) con figure.

Tav. XXXV. Quefto intonaco fI0<5) è compagno dell'ai-
tro incifo nella Twola XXXIIL ed ha la cornice , e gii
ornati, e ì campo della ftefla maniera ; rapprefenta anche
edificj di campagna con figure : una delle quali par che
fra in atto di far qualche offerta fopra mCara (10i\ Quefìo
intonaco (*o8J di campo /curo (I0?) rapprefenta iS7;^ con ^/r-
chife sulle /palle, e col piccolo ^fcanio per la , efpreffi
tutti con caricatura : è notabile la coffe t lina (IIo) , che tie-
ne

futilità dell* animo e de? tempi , e della maniera „ rum Arnia .* e- Thziano i!mia temporìs fui, quod cun-
m CUI ciò fi faceti dagli antichi , fi veda il Grenio èia imitatus eflet, da Capitolino Max. Jun. i.p.222.
de Rufticat. Veter. cap. r. e fegg. Si veda anche Cicerone I. N. D. 35, e ivi / Cornen-

(103) CV^T N: MCXXVl Fu trovato, in tatari'; e Scaligero Ex. 213. p. 679. e 680. dopo
Gragnano a 30* Decembre 1760^ Plinio Vili. 54. Arinotele Hiftor. An. II. 8. Filano

(104) ^lla & MX£K Fu trotta H. A. V. ad. gli altri sull'indole-, docilità, de-
Civita a 18. Gennaro 1761. Jlrezza , e fugacità di quefta forta di animali: i qui

(105) <S/ v«fo»o- itf quefta % e in qualche altra dipinti' fon dettiCereopiteci > da Marziale XIV. 202.
pittura de catini fituati in modo * che rapprefentano e dagli altri , e da Arinotele cebi : riducendofi così
come- degli antri ; ed eran perciò detti fpeluncae .* da queflo , come da Plinio aìlofìeffo genere di bertuc-
Ji veda Suetonio Tiber. 40. e Tacito An. IV. 59. ctoni i Cinocefali, e i Satiri*

e ivi Lìpfìo . (11 o), Par che il pittore abbia voluto alludere a

(106) Nella Cajf N. MCXCVt Fu trovato nelle- quel, che dice Virgilio Le. 717.

fcavazionì di Civita col precedente. Tu, genitor # cape facra manu , patriofrjue

(107) Potrebbe dirfi un tempietto t e potrebbe penatesi

anche efière uri abitazione ; effóndavi avanti le cafe ufando- anch-e in ciò. della caricatura, con figurare una
anche delle are■•: fi veda il Beri aldo de Ara cap.'30. torretta , 0 cafTettina da gioco . E fe voglia feguirfi

(108) Nella Caffi NI MXIX. Fu trovato nelle- il penfiere, per- altro poco verifimileftcbe fi prqpofe, da
fcavazionì di Gragnano a 28. Giugno 1760. qualche allufione tra quefta pittura Co*primi fucceffori

(109} Se- ne veda in Virgilio la deferizzionc Km., di Giulio Cefàre, che traeva l' origine fua da juio;
IL 707. efegg. Potrebbe fofpettarfi, che foff è quefta una potrebbe fofpettarfi notato qui in Ottaviano- Augufio il
Jàtirica allufione Eneide di Virgilio , che incontrò frequente ufo del gioco rimproveratogli così in una
anch^ i funi detrattori ; tragli altri è mentovato fatira,

CarviUo Pittore , che fcriffe V Aeneidomaftix : fi ve- Aliquando ut vincat » ludit affidue aleam :

da anche Suetonio Cai. 34. e da Macrobi0 ^'Saturnali fi veda Suetonio O&av. 70. e fi. Lo fieffo fu notata
V. 13.17 22. e altrove fon raccolti gli errori, di cui in Claudio : Suetonio Claud. 5 . di cui oltracciò è nota,
era notato Virgilio per non aver fempre ojfervato il la Jlupidezza , riferita da Suetonio ibidL 4 6. e 8. e
decoro ^ per non aver bene imitato Omero. Delreflo- fi e da Tacito Ann. VI. 46. 2. e dagli altri . Da Gre-
ved.r il Plerio Hier. VI. 18. e 22. dell'allufione del- ci diceafi Tuyùy un uomo- da niente, uno ft oli do : co-
le bertucce con quei , che affettano d'imitare altri: me nota Barnefit ad Euripide Herc. Fur. v. 1248.
cnde da Plinio L Ep. 5. Ruftico è detto Stoico- e della figura del dio Ticonc, che riducexfi al aenere

de'

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