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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 4) — Neapel, 1765 [Cicognara, 2645-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9171#0367
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S53

ALCUNE

OSSERVAZIONI.

A V. L Si vede in quefto frammento M
di campo o/curo una ma/c ber a dipinta al
naturale con folta barba , e con corona
radiata , e guarnita di ramufcelli, forfè
di coralli ^ é? ce;? naftro pendente :
dall'una parte, e dall'altra fi vedono deh
- fini, e cavalli marini ^ : gli arabe/chi
fono a color ^//o -, e così anche è la cornice del qua-
Tom.IV.Pit. Hhh dretto

(1) Nel Coiai. N. CCCXVI. Fu trovato nelle fca- V acqua del mare ., come fpìega Fornato cap. 22. e
nazioni dì Portici. Orfeo negl'Inni lo chiama yapnoMa di graziofo afpet-

(2) Si fofpettò, che fife la mafchera di Nettuno, to, come farebbe appunto il qui dipinto . Per quel che
che Omero Od. /*. 142. chiama irpeafiuTur-ov, xctì agi- riguarda la corona , oltre all' aggiunto di , che

, il più vecchio, e'1 migliore tra gli dei: e Ieri- gli dà Omero lì. o, 8. elì.u.óy. ^Lr/jtofane Pi. 105I.
Che ( dicendo lo Jlejlo poeta II. V. 355. che Giove e altri ; Paufania IL 30. dice , che- gli Bpidaurii
nacque prima di Nettuno ) /pieghi ivi lo Scoliate lo veneravano efprejfamente col fopramome di ftx&tteàs;
7tpea$ÙTXTOV per ùti{iÓtoctoi/ il più rifpettato , nella fi veda il Begero Th. Br. p. 73. I ramulcelli di co-
quaì fignificazione è detta anche Giunone- npzafìoTxr/i ralli farebbero veramente una fingolantà , bende tut-
ti §. 59. come nota ivi Euflazio pag. 444- e al- ta propria di un dio del mare : fi veda Claudi ano de
trove Iliad. 7. 92. pag. 1173. offerva generalmente Nupt. Honor. V. 169. e fegg. e potrebbe dirfi , che
che un tale aggiunto fi da da Omero non tan- ficcarne p-ejfo, la Caujjè Muli Rom. To. I. Se&. II.
to per l'età , quanto per V onore , e ri[petto ; onde Tab. XIV. fi vede Nettuno coronato di fiondi di
anche npsafisic , e 7tpsG$svT0tì fon detti gli ambafcia- piante palufìri, così qui di verghe di coralli . Vi fu
tori: Diodoro XVI. 81, e nph'^sig, 0 npsafisuTOLÌ aù- chi per darne una ragione più particolare avvertì, che-
lOUpaTopsg i plenipotenziarii : Diodoro XI. 24. e XII. Ovidio Met. IV. 740. efeg. narra ,. chei coralli acqui-
4. e Arriano Exp. Al. I. 27. dove fi veda il Grono- flarono quella durezza dall' avervi Perfeo pojìa fopra
vio ; e Dionifio Alicamaffeo VI. 73. p. 404. che la te/la di Medufa , la quale per ejfere fiata da Net-
chiama la plenipotenza 7/j» aÙTOXpxropa npsofis/m : tuno violata nel tempio dì Minerva , fu dalla dea fat-
jLd ogni modo è certo, che Nettuno (il quale da Ari- ta ammazzar da Perfeo ; onde ficcome Apollo fi co-
jlofane PI. 1051. è nominato , come il principale tra ronò delle fondi dell' arbore , m cui fu cangiata la
gli dei vecchi,/' quali differivano ^'giovani : fi ve- Jm Dafne: Ovidio I. Met. 559. Silvano di quelle
da ivi lo Spanemio^ , e lo Scoli afe , che fpiega: tìeoi del cipreffo , in cui- fu mutato il fio Ciparijfo : Vr-
3è npsofivriM* , ot 70/c npscfiuTatg ètyisdfxsvoi Qsol, gilio Bel. X. 74. e Georg. L 20. dove Servio; Pan
gli dèi preibittcì , che fopraltanno, e foprantendono di quelle del pino, in cui fu trasformata la fua Piti:
a* vecchi ) è fempre rapprefentato colla barba ; onde Geoponicom lib. XI. II. e 'I Broukufio a Properzio l.
Paufania VI. 25. nota come cofa particolare , il ve- El. XVIII. 20. così qui Nettuno ^'coralli in memo-
derfi in Elide una fatua di Nettuno giovane, e fen- ria della fua Medufa. Ad altri femori* meno ricerca*
za barba . Omero IL V. 563. e Od. I. 528. chiama to il dire , che ciò potea alludere piuttojìo a quel che
quefio dio WJavo^jxIwf di pelo azurro ; perchè tale è fcrive Plinio XXXVIL 10. Gorgoma nihil alluci efì,

quatti
 
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