t77
TAVOLA XLVIL
Tom.II.Bron.
EN lavorati, ed efpreffi vagamente foa
quefti due Fannetti colle orecchie
caprigne , e colle piccole corna, che fpun-
tano loro sulla fronte ^ , con gli otri sulle
fpalle fe>, e colle cornalo con vafi,che
fieno fatti a quella forma, in mano w.
Y TAVOLA XLVIII.
(1) Anche quejìi erano fituati intorno alla, fonte
descritta nella nota (i) della Tavola XLIV.
(2) Siilo XIII. 332. ■parlando dello jlejfo Pan dice :
Ac parva erumpunt rubicunda cornua fronte .
(3) Gli antichi faceano gli otri dalle pelli di di-
verfi animali : fi veda Euflazio Od. x. p. 1645. e
164,6. dove traile altre cofe avverte, che, fecondo
l'opinione di alcuni ,1' otre dato da Eolo adU/iJp, in
cui erano chiufi i venti , credeaji fatto di pelle di
un delfino . Servivano poi gli otri preffo gli antichi
per trafportar qualunque liquore : onde trovafi in Efi-
chio , a'sxóg , CSolx, otre, vafo d'acqua; e in Li-
vio XLIV. 33. fi legge , che i Romani aveano neW
efercito di mare gli utrarii per portar V acqua fulle
navi con gli otri . Particolar ufo però aveano gli otri
pel vino, e quejìi par che foffero propriamente di pelli
dì caproni : Tzetze ad Efiodo : è Ss daxòg Ss'pfix rpx-
y'S fati) , V otre è la pelle del caprone : e la ra-
gione è , perchè a Bacco fpecialmente facrìfica-
vafi il caprone , come fi vede in Fornuto N. D.
30. , oltre a Virgilio , Ovidio , e altri . Quindi
trovafi ancora detto dfoxcc otre , un uomo graf-
fo , e ubbriaco ; fi veda Euflazio Od. x. p. 164.6.
e così anche in Arijlofane Acfiarn. v. 1001. dove fi
veda lo Scoliqfle : e quindi anche il proverbio^ preffo lo
Jleffo Eufcazìo 1. c. su (jJ'J àmòg , su Ss 6u?a'/.og fta
bene 1' otre , fta bene il facco ; che fi dice dì coloro,
che fono apparecchiati all' una , e all' altra fortuna.
Neil' Etimologico , ed in Suida in dav.òg fi legge,
che nelle pompe Bacchiche in Atene i Cittadini porta-
vano sulle fpalle un otre , e perciò diceanfi dtjxoQo-
goi . Si avvertì ancora , che nelle Glofife d'Ifidoro^
fi legge: Pilafca, vas vinarium ex corio, detta così
a nù.sh , e da'Greci pofleriori QPidmtoir, onde l'Ita-
liano fiafco. In fatti le borracce erari fatte di pelli , e
diceanfi femplicemente dmiol : Eratojlene Cataft. 40.
e /'Etimologico in àd'[xxmog : fi vedano i Cementa-
tori a Polluce X. 71. e fi veda anche lo Jlejfo Pollu-
ce X. 160. dove avverte, che le borfe per danaro , e
le li facce, erano anche di pelli , e diceanfi douoSÙM-
xoi , e dffXQTrypctij.
(4) Si è parlato altrove dell' ufo delle corna per
bere preffo gli antichi . Nemefiano Ed. III. 48. cormt
bibit alter adunco
TAVOLA XLVIL
Tom.II.Bron.
EN lavorati, ed efpreffi vagamente foa
quefti due Fannetti colle orecchie
caprigne , e colle piccole corna, che fpun-
tano loro sulla fronte ^ , con gli otri sulle
fpalle fe>, e colle cornalo con vafi,che
fieno fatti a quella forma, in mano w.
Y TAVOLA XLVIII.
(1) Anche quejìi erano fituati intorno alla, fonte
descritta nella nota (i) della Tavola XLIV.
(2) Siilo XIII. 332. ■parlando dello jlejfo Pan dice :
Ac parva erumpunt rubicunda cornua fronte .
(3) Gli antichi faceano gli otri dalle pelli di di-
verfi animali : fi veda Euflazio Od. x. p. 1645. e
164,6. dove traile altre cofe avverte, che, fecondo
l'opinione di alcuni ,1' otre dato da Eolo adU/iJp, in
cui erano chiufi i venti , credeaji fatto di pelle di
un delfino . Servivano poi gli otri preffo gli antichi
per trafportar qualunque liquore : onde trovafi in Efi-
chio , a'sxóg , CSolx, otre, vafo d'acqua; e in Li-
vio XLIV. 33. fi legge , che i Romani aveano neW
efercito di mare gli utrarii per portar V acqua fulle
navi con gli otri . Particolar ufo però aveano gli otri
pel vino, e quejìi par che foffero propriamente di pelli
dì caproni : Tzetze ad Efiodo : è Ss daxòg Ss'pfix rpx-
y'S fati) , V otre è la pelle del caprone : e la ra-
gione è , perchè a Bacco fpecialmente facrìfica-
vafi il caprone , come fi vede in Fornuto N. D.
30. , oltre a Virgilio , Ovidio , e altri . Quindi
trovafi ancora detto dfoxcc otre , un uomo graf-
fo , e ubbriaco ; fi veda Euflazio Od. x. p. 164.6.
e così anche in Arijlofane Acfiarn. v. 1001. dove fi
veda lo Scoliqfle : e quindi anche il proverbio^ preffo lo
Jleffo Eufcazìo 1. c. su (jJ'J àmòg , su Ss 6u?a'/.og fta
bene 1' otre , fta bene il facco ; che fi dice dì coloro,
che fono apparecchiati all' una , e all' altra fortuna.
Neil' Etimologico , ed in Suida in dav.òg fi legge,
che nelle pompe Bacchiche in Atene i Cittadini porta-
vano sulle fpalle un otre , e perciò diceanfi dtjxoQo-
goi . Si avvertì ancora , che nelle Glofife d'Ifidoro^
fi legge: Pilafca, vas vinarium ex corio, detta così
a nù.sh , e da'Greci pofleriori QPidmtoir, onde l'Ita-
liano fiafco. In fatti le borracce erari fatte di pelli , e
diceanfi femplicemente dmiol : Eratojlene Cataft. 40.
e /'Etimologico in àd'[xxmog : fi vedano i Cementa-
tori a Polluce X. 71. e fi veda anche lo Jlejfo Pollu-
ce X. 160. dove avverte, che le borfe per danaro , e
le li facce, erano anche di pelli , e diceanfi douoSÙM-
xoi , e dffXQTrypctij.
(4) Si è parlato altrove dell' ufo delle corna per
bere preffo gli antichi . Nemefiano Ed. III. 48. cormt
bibit alter adunco