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TAVOLA LXXXVII.
Tom.II. Bron.
ELLE due fiatuette di quefìa Ta-
vola ^\ la prima, di finiffimo ed ec-
cellente lavoro , incifa in due vedute ?
è di ^4rpocrate ^, che fi riconofce al
dito accettato alla bocca ^ \ ed è nota-
bile per la bolla ^ *, per la pelle ^\
per la cornucopia (6), col ferpe W« per
Xx la
(1) Furono trovate in Civita l'anno 1769-
(2) Tutto quel che potrebbe dir/i di Arpocrafe,
tiotijitno dio degli Egizzìi , è flato già raccolto da
Cupero nell' Harpocrates, dove /piega una fìatuetta non-
molto diverfa dalla no/Ira ; e dall'incontrarcene moltifiì-
tne, perlo più tutte piccole, offèrva dopo il Secano, il
Kircber, egli altri il Cufero , p. 15 8. e 165. che gli an-
tichi le portavano per amuleti . Plinio ( XXXILI. 3. ) di-
ce: Jam vero Harpocratem ftatuafque Aegyptiorum nu-
minum , in digiris viri quoque portare incipiunt :
ejjèndo tutte le deità Egizzie falutari : Artemìdo-
ro IL 44. Offèrva il Jablonski ( P. Aeg. II. 6. 1. ) che
quafi tutti gli Arpocrati fon greci ; e pochijfimi fempiì ci,
e fenza quei tanti fimboli, moftrano il gujìo Egizzìo .
(3) Si veda la noia (a) della Tav. prec.
(4) Anche in altre immagini di Arpocrafe fi ve-
de quejìa bolla pendente avanti al petto. Il Montfau-
con ( Ant. Expl. To. IV. p. 303.) dopo lo Sponi0 , il
Cupero , la Chaiffe , e gli altri , crede ejfirfi ciò fat-
to , perchè Arpocrafe era tra gli dei Lari , detti da
Petronio ( cap. 38.) bullatì Lares ; e a quejli i gio-
vani nobili nel deporre la bolla , che avean portata
nella loro puerizia , V appendeano ( Perfio V. 31. ).
La figura di quejìa bolla , come qui , così in tutti
ì monumenti antichi , è rotonda , come è (lato già
ojfèrvato dagli antiquari} , e come dice efprejfamente
Ifidoro ( XIX. 31. ) , che la crede co fi detta dalle
bolle dell'acqua. Si veda lo Scbeffero ( de Torq. c. 5.)
che procura di fp/egar Mzcrob/o , che le dà la figu-
ra del cuore ( Sat. I. 6. : Nonnulli credunt inge-
nuis pueris attributum , ut cordis figurarvi in bulla
ante peBus adnecterent, quam infpicientes ita devnum
fe homines cogitarent, fi corde praeftarent ) : fupponen-
do Scbeffero , che l'immagine del cuore foffè imprejjà
nella bolla : come fi vede in una prejfo il Suonami
( Muf. Kirch. CI. I. Tab. 20. ) ; ma e quejìa, e le
altre due ivi riportate, fon vacue, e di figura cordi-
forme ; onde il Buonanni p. 37. dijìingue traile bolle
d'oro fempre rotonde, e le cajfitte degli amuleti di for-
ma diverfa. Comunque fia, Fejlo la crede detta da fi fon
confi-
TAVOLA LXXXVII.
Tom.II. Bron.
ELLE due fiatuette di quefìa Ta-
vola ^\ la prima, di finiffimo ed ec-
cellente lavoro , incifa in due vedute ?
è di ^4rpocrate ^, che fi riconofce al
dito accettato alla bocca ^ \ ed è nota-
bile per la bolla ^ *, per la pelle ^\
per la cornucopia (6), col ferpe W« per
Xx la
(1) Furono trovate in Civita l'anno 1769-
(2) Tutto quel che potrebbe dir/i di Arpocrafe,
tiotijitno dio degli Egizzìi , è flato già raccolto da
Cupero nell' Harpocrates, dove /piega una fìatuetta non-
molto diverfa dalla no/Ira ; e dall'incontrarcene moltifiì-
tne, perlo più tutte piccole, offèrva dopo il Secano, il
Kircber, egli altri il Cufero , p. 15 8. e 165. che gli an-
tichi le portavano per amuleti . Plinio ( XXXILI. 3. ) di-
ce: Jam vero Harpocratem ftatuafque Aegyptiorum nu-
minum , in digiris viri quoque portare incipiunt :
ejjèndo tutte le deità Egizzie falutari : Artemìdo-
ro IL 44. Offèrva il Jablonski ( P. Aeg. II. 6. 1. ) che
quafi tutti gli Arpocrati fon greci ; e pochijfimi fempiì ci,
e fenza quei tanti fimboli, moftrano il gujìo Egizzìo .
(3) Si veda la noia (a) della Tav. prec.
(4) Anche in altre immagini di Arpocrafe fi ve-
de quejìa bolla pendente avanti al petto. Il Montfau-
con ( Ant. Expl. To. IV. p. 303.) dopo lo Sponi0 , il
Cupero , la Chaiffe , e gli altri , crede ejfirfi ciò fat-
to , perchè Arpocrafe era tra gli dei Lari , detti da
Petronio ( cap. 38.) bullatì Lares ; e a quejli i gio-
vani nobili nel deporre la bolla , che avean portata
nella loro puerizia , V appendeano ( Perfio V. 31. ).
La figura di quejìa bolla , come qui , così in tutti
ì monumenti antichi , è rotonda , come è (lato già
ojfèrvato dagli antiquari} , e come dice efprejfamente
Ifidoro ( XIX. 31. ) , che la crede co fi detta dalle
bolle dell'acqua. Si veda lo Scbeffero ( de Torq. c. 5.)
che procura di fp/egar Mzcrob/o , che le dà la figu-
ra del cuore ( Sat. I. 6. : Nonnulli credunt inge-
nuis pueris attributum , ut cordis figurarvi in bulla
ante peBus adnecterent, quam infpicientes ita devnum
fe homines cogitarent, fi corde praeftarent ) : fupponen-
do Scbeffero , che l'immagine del cuore foffè imprejjà
nella bolla : come fi vede in una prejfo il Suonami
( Muf. Kirch. CI. I. Tab. 20. ) ; ma e quejìa, e le
altre due ivi riportate, fon vacue, e di figura cordi-
forme ; onde il Buonanni p. 37. dijìingue traile bolle
d'oro fempre rotonde, e le cajfitte degli amuleti di for-
ma diverfa. Comunque fia, Fejlo la crede detta da fi fon
confi-