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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 6): Statue — Neapel, 1771 [Cicognara, 2645-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3710#0017
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TAVOLA I.

ARA giuftamente principio , per le ra-
gioni fpiegate altrove W , anche al-
le fiatue di bronzo quefto idoletto di
Giove <2) . Batterebbe certamente a
dimofirarcelo il folo afpetto maefto-
fo , e riguardevole ^ anche per la
folta chioma , e per la profonda bar-
ba M", ma il fulmine , di cui refta un pezzo nella de-
Tom.II.Bron. A ftra

(1) ©fòg, Cfiimoì), fi dpyy- Dio, il fegno, 0 il
principio, dice Efichio . In fatti egli jleffo nota il co-
fiume degli antichi, che nel cominciar qualunque azio-
ne diceano Dio Dio, ©sc'c Qsóg : come ojferva anche
Eujlazio 11.(3. v. 481. p. 25 8. e forfè quella parte delle
vifcere della vittima , la quale chiamavafi Deus , e
quando fi ritrovava intiera , dinotava buono augurio
{Stazio Th.V.i76. ove lo Scoliafte), avea tal nome,
perchè era il principio delle interina ( come il Kuflero
fpiega Belisiov, -À dpyr/j di Efichio), e la prima ad of-
fervarfi . Or ficcome traile altre meritano il primo
luogo le fiatue delle deità , così tra quefle la princi-
pale è certamente quella di Giove , il quale forfè era
l'unico preffo ì favii del gentilejimo , che efprimea
il vero Nume in quella maniera , che era loro per-
tneffo dalle tenebre , in cui vivevano , di concepirlo:
Minuzia Felice 18. e ivi /' Comentatori . Si veda
anche la nota (2) Tav.I. del IV. Tomo delle Pitture.

(2) Fu trovato nelle fcavazioni di Portici ne*
primi tempi , che fi cominciarono .

(3) Omero volendo far comparire Agamennoneilpià
riguardevole tra tutti i Capitani Greci, che andavano
all' affedio di Troja , così lo defcrive Iliaci. (3. v. 477.

. . . y.sTct Ss xpeiav Ayxfispya»,
O'fJLfJLOLTa , mi HfQxftW txsTiog bit Tspmxepxwu,
K'psi Ss typ'/iv , sèpvo» Ss HoasiSdmvi :
Tra quefti il Re Agamennon famigliava
Gli occhi, e la tetta a Giove fulminante,
Neil' armi a Marte , ed a Nettun nel petto .
Dove Euftazio p. 2158. nota : Tf/<t h e 7ror/]Tijg (pal-
perai tu fixaiAsi 7rpOG[j.aprvpZv , rò dfyufiartxò-; , tò

7T07.S fJLf/.Òv ,'/.xi TÒ ySQOLQÒV ,0 Y.OCÌ ÙuTO 7t^S7T0V ISl [J.CC-

?jscc (3#<J7?Lf? : Tre cofe dunque fembra che il poeta
attribuifca a un Re, l'autorevole, il guerriero, e'1 mae-
Jlofo , convenendo anche quefto moltiffimo a un Re:

(4) Formio de N. D. 9. così defcrive Giove.

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