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Ficoroni, Francesco de'
I Tali Ed Altri Strumenti Lusorj Degli Antichi Romani — Roma, 1734 [Cicognara, 1651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.27712#0140
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ii8 I TALI LUSORJ

jablu pendebat j ars in calculorum dispofittone pofita
tota erat ; pure stretto dall'autorità d Efìchio, che
nega esserfì usate le Tessere nella Pettia, dopo di
aver dubitato, se queste fossero state levate, e_»
perciò variato fosse anche il giuoco ne’ tempi po-
iteriori, nè dispiacendogli tal risposta , soggiunge
però subito, longè veriùs est, quod mihi fubito , dum
hcec fcYibo, in mentem uoenit, duplicem apud Grcecos
vfitatam suijfe Vettiam, alteram àVaìamede, alte-
ram ab ATigyptiis. Quce à Vaìamede inflituta efl,
simplieijsima suit, (j' Jolis quinque calculis ab utra-
que ludentium parte trablabatur absque teJJ'eris. Ed
ecco Palamede non più autore, o almeno amante
di questo giuoco contro l’espressjone del citato epi-
gramma.

Ma io non nego il giuoco delle dodici linee 9
anzi nè pur voglio dubitare, che fì facesse con_*
Tessere, e Calcoli 9 perciò ho seguito sopra il loro
parere, e spiegazioni date a' pasfì Latini. Trovanfì
presso de' Greci, pasfì non pochi, che confermano
una tal opinione y non manca sespressìone tra loro,
che corrisponde alle dodici celle, o regioni ; v’è
l’attestato di Aristeneto veemente non meno gio-
catore, che amante , quale in una sua epistola con-
fessa, che astratto nel giuoco dal defìderio d'altr’
oggetto, dopo i tiri de’ dadi da se satti, moveva le
pedine altrui per balordaggine, Pure chi fosse di
contrario parere , non riceverebbe forse gran forza
da queste autorità per lo più de' secoli bassi, men-
tre potrebbe usare in questo propofìto la risposta_j

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