3o4 LE GALLERIE ITALIANE
due santi. San Rocco ha il cappello di feltro grigio, il bordone, la veste
verde e il manto azzurro e nero ; San Sebastiano è tutto vestito ; lo si
distingue dalla freccia che tiene in mano ; porta una sopravveste di verde-
vescica vivo, intenso, con maniche e colletto rosso-cremisi ; sul petto gli gira
una catenella d'oro a due filari. Come il San Maurizio dell'altro sportello, ha
il bel tipo giovanile che ritroveremo perfetto nel Narciso. Il fondo di paese
è azzurro nei monti, verde nelle praterie. Il pavimento è pure a matto-
nelle come nell'altro sportello. Entrambi questi gruppi di figure formanti
sportelli di trittico sono disposti in un'edicola aperta, dai pilastri ' senza
capitelli, di color terra di Siena.
Ho insistito sui colori delle varie parti per dimostrare la propensione
a svariata policromia, indizio d'opera giovanile. La composizione ha una
certa affinità, e così il colorito e il genere di fondi di paese, coi nume-
rosi trittici di Marco d'Oggiono. Ma è solo affinità di scuola; la personalità
del Boltraffio emerge dai volti, dalle mani, dai tipi (la testa di vecchio
e le teste delle donne, quelle dei due santi giovani) che ritroviamo in
parecchie opere sue ; emerge dal fare dei visi, dalle capigliature a masse
compatte, dagli abiti, ecc., eseguiti come tante parti isolate e connesse
al pari d'un intarsio. Nella carnagione v' è già il tono caldo rossiccio non
trasparente, particolare al nostro pittore.
La reminiscenza dello stile del Bergognone è più ancora evidente
che nei due divoti della Pinacoteca di Brera. Si rileva inoltre già la dispo-
sizione della tavola di Brera e delle Madonne Casio e di Lodi: i di voti
inginocchiati di profilo, presentati da santi ritti e di tre quarti o di fronte.
Le dite tavole di busti di divoti e divote, nella Galleria Nazionale
di Londra, ai numeri 779 e 780 del catalogo, ove sono assegnate al
Bergognone, hanno sempre lasciato perplessi gli studiosi. La maniera è
del Bergognone, ma in sostanza si sente che non è lui il vero autore.
Anche se non mi si vorrà concedere che siano del Boltraffio, col quale
hanno intima relazione, massime con le figure dei divoti e delle divote
dei due sportelli del Museo Municipale di Milano, si riconoscerà che il
loro stile e il colorito caldo della carnagione valgono a dimostrare la deri-
vazione primitiva del Boltraffio dal Bergognone, e formano come il punto
di partenza per venire a questi sportelli del Municipio, ai divoti della Gal-
leria Brera, e via via.
La Madonnina col Bambino, pure nel Mttseo Municipale di Àfilano,
segna il progresso dalla Madonna di Berlino e dagli sportelli or ricordati
allo stile leonardesco. In quella nuova scuola, o meglio sotto gli ammae-
stramenti del grande Leonardo, il Boltraffio non tardò a trasformarsi. Del
resto egli doveva esser giovane assai, sebbene l'epitaffio suo dica che non
potè subito dedicarsi all'arte, come lo spingeva la naturai propensione.
due santi. San Rocco ha il cappello di feltro grigio, il bordone, la veste
verde e il manto azzurro e nero ; San Sebastiano è tutto vestito ; lo si
distingue dalla freccia che tiene in mano ; porta una sopravveste di verde-
vescica vivo, intenso, con maniche e colletto rosso-cremisi ; sul petto gli gira
una catenella d'oro a due filari. Come il San Maurizio dell'altro sportello, ha
il bel tipo giovanile che ritroveremo perfetto nel Narciso. Il fondo di paese
è azzurro nei monti, verde nelle praterie. Il pavimento è pure a matto-
nelle come nell'altro sportello. Entrambi questi gruppi di figure formanti
sportelli di trittico sono disposti in un'edicola aperta, dai pilastri ' senza
capitelli, di color terra di Siena.
Ho insistito sui colori delle varie parti per dimostrare la propensione
a svariata policromia, indizio d'opera giovanile. La composizione ha una
certa affinità, e così il colorito e il genere di fondi di paese, coi nume-
rosi trittici di Marco d'Oggiono. Ma è solo affinità di scuola; la personalità
del Boltraffio emerge dai volti, dalle mani, dai tipi (la testa di vecchio
e le teste delle donne, quelle dei due santi giovani) che ritroviamo in
parecchie opere sue ; emerge dal fare dei visi, dalle capigliature a masse
compatte, dagli abiti, ecc., eseguiti come tante parti isolate e connesse
al pari d'un intarsio. Nella carnagione v' è già il tono caldo rossiccio non
trasparente, particolare al nostro pittore.
La reminiscenza dello stile del Bergognone è più ancora evidente
che nei due divoti della Pinacoteca di Brera. Si rileva inoltre già la dispo-
sizione della tavola di Brera e delle Madonne Casio e di Lodi: i di voti
inginocchiati di profilo, presentati da santi ritti e di tre quarti o di fronte.
Le dite tavole di busti di divoti e divote, nella Galleria Nazionale
di Londra, ai numeri 779 e 780 del catalogo, ove sono assegnate al
Bergognone, hanno sempre lasciato perplessi gli studiosi. La maniera è
del Bergognone, ma in sostanza si sente che non è lui il vero autore.
Anche se non mi si vorrà concedere che siano del Boltraffio, col quale
hanno intima relazione, massime con le figure dei divoti e delle divote
dei due sportelli del Museo Municipale di Milano, si riconoscerà che il
loro stile e il colorito caldo della carnagione valgono a dimostrare la deri-
vazione primitiva del Boltraffio dal Bergognone, e formano come il punto
di partenza per venire a questi sportelli del Municipio, ai divoti della Gal-
leria Brera, e via via.
La Madonnina col Bambino, pure nel Mttseo Municipale di Àfilano,
segna il progresso dalla Madonna di Berlino e dagli sportelli or ricordati
allo stile leonardesco. In quella nuova scuola, o meglio sotto gli ammae-
stramenti del grande Leonardo, il Boltraffio non tardò a trasformarsi. Del
resto egli doveva esser giovane assai, sebbene l'epitaffio suo dica che non
potè subito dedicarsi all'arte, come lo spingeva la naturai propensione.