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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 4.1896-1897

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Le gallerie italiane
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Carotti, Giulio: R. Galleria di Brera in Milano: Giovanni Boltraffio; (A proposito dell'acquisto della tavola dei due divoti)
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https://doi.org/10.11588/diglit.17329#0365
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3o4 LE GALLERIE ITALIANE

due santi. San Rocco ha il cappello di feltro grigio, il bordone, la veste
verde e il manto azzurro e nero ; San Sebastiano è tutto vestito ; lo si
distingue dalla freccia che tiene in mano ; porta una sopravveste di verde-
vescica vivo, intenso, con maniche e colletto rosso-cremisi ; sul petto gli gira
una catenella d'oro a due filari. Come il San Maurizio dell'altro sportello, ha
il bel tipo giovanile che ritroveremo perfetto nel Narciso. Il fondo di paese
è azzurro nei monti, verde nelle praterie. Il pavimento è pure a matto-
nelle come nell'altro sportello. Entrambi questi gruppi di figure formanti
sportelli di trittico sono disposti in un'edicola aperta, dai pilastri ' senza
capitelli, di color terra di Siena.

Ho insistito sui colori delle varie parti per dimostrare la propensione
a svariata policromia, indizio d'opera giovanile. La composizione ha una
certa affinità, e così il colorito e il genere di fondi di paese, coi nume-
rosi trittici di Marco d'Oggiono. Ma è solo affinità di scuola; la personalità
del Boltraffio emerge dai volti, dalle mani, dai tipi (la testa di vecchio
e le teste delle donne, quelle dei due santi giovani) che ritroviamo in
parecchie opere sue ; emerge dal fare dei visi, dalle capigliature a masse
compatte, dagli abiti, ecc., eseguiti come tante parti isolate e connesse
al pari d'un intarsio. Nella carnagione v' è già il tono caldo rossiccio non
trasparente, particolare al nostro pittore.

La reminiscenza dello stile del Bergognone è più ancora evidente
che nei due divoti della Pinacoteca di Brera. Si rileva inoltre già la dispo-
sizione della tavola di Brera e delle Madonne Casio e di Lodi: i di voti
inginocchiati di profilo, presentati da santi ritti e di tre quarti o di fronte.

Le dite tavole di busti di divoti e divote, nella Galleria Nazionale
di Londra, ai numeri 779 e 780 del catalogo, ove sono assegnate al
Bergognone, hanno sempre lasciato perplessi gli studiosi. La maniera è
del Bergognone, ma in sostanza si sente che non è lui il vero autore.
Anche se non mi si vorrà concedere che siano del Boltraffio, col quale
hanno intima relazione, massime con le figure dei divoti e delle divote
dei due sportelli del Museo Municipale di Milano, si riconoscerà che il
loro stile e il colorito caldo della carnagione valgono a dimostrare la deri-
vazione primitiva del Boltraffio dal Bergognone, e formano come il punto
di partenza per venire a questi sportelli del Municipio, ai divoti della Gal-
leria Brera, e via via.

La Madonnina col Bambino, pure nel Mttseo Municipale di Àfilano,
segna il progresso dalla Madonna di Berlino e dagli sportelli or ricordati
allo stile leonardesco. In quella nuova scuola, o meglio sotto gli ammae-
stramenti del grande Leonardo, il Boltraffio non tardò a trasformarsi. Del
resto egli doveva esser giovane assai, sebbene l'epitaffio suo dica che non
potè subito dedicarsi all'arte, come lo spingeva la naturai propensione.
 
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