70 DEL SIGILLO DELLÀ
«Vduas acies seu fila , unam ex una farte, & unam ex
reliqua aquditer dividendo 1 ; oppure come si ha nell J Or-
dine del Card. Stefaneschi : faciet duas acies , unam
ex parte una ; & aliam ex parte alia aqualiter dividendo 2 .
I/ antico Ordine Romano , ch’ è il secondo del Mabillone
parimente le dice acies : Hatuuntur dua acies in cboro per
ordinem ex utroque latere 3 . E Enalmente Gio. Burcardo le
chiama linee : sacit duas lineas , in qualibet offi.ciales collo-
cans (3“c. ita quod de linea ad lineam fibi invicem facies ver-
terent 4 .
XII. Sarebbe finalmente conveniente , che si parlasie
quì danoi anche della forma dei caratteri, che vedonsi
nel nostro Sigillo . Ma poco si dirà, perchè non hanno che
pochissima differenza dai majuscoli Romani ; e questa
consiste solo nelle lettere A. E. G. Di tali formazioni non
mancano esempj anche antichissimi. Quanto all 5 A. se ne
vedono perfino nelie medaglie di Vespasiano , Tito , Do-
miziano &c- e in varie antiche Inscrizioni, come osiervò
il ch. Senator Buonarroti s. Della E. lunata ne raccolse al-
cuni esempj fin dal secondo e terzo secolo di Cristo 1’ eru-
ditissimo P. Lupi 6 • E quanto alla G. nella parte inferio-
re rotonda , vedonsene alcune nella insigne tavola di
bronzo dell’ onesta missione concessia dal? Imperadore
Galba 7, e nell’ altra di patronato e clientela dell'an. 780.
di Roma 8 .
Qiiesta corruzione di caratteri si andò poi in appres-
so sempre più stabilendo e deformando , finchè dopo va-
rie mutazioni si ridussie pressio di noi, dentro al xiii. se-
colo in quella forma, che ora comunemente chiamasi Go-
tica ;
t Ivipag, tjy.
2 Ivi pag.zós.
3 Ivipag. 7. e 4J,
4 Gattico Jft* CAtmonUlÌH S. R. £.
tctn. i.pag. 374.
j Vetri cimiterialt pas. *vii. e xvm.
6 EpitHphium SevcrA M.pas. 149.
j Masfei Ijioria dipiomaticapag. 3 ».
j Ivipag. jt, txv» 1. e i.
«Vduas acies seu fila , unam ex una farte, & unam ex
reliqua aquditer dividendo 1 ; oppure come si ha nell J Or-
dine del Card. Stefaneschi : faciet duas acies , unam
ex parte una ; & aliam ex parte alia aqualiter dividendo 2 .
I/ antico Ordine Romano , ch’ è il secondo del Mabillone
parimente le dice acies : Hatuuntur dua acies in cboro per
ordinem ex utroque latere 3 . E Enalmente Gio. Burcardo le
chiama linee : sacit duas lineas , in qualibet offi.ciales collo-
cans (3“c. ita quod de linea ad lineam fibi invicem facies ver-
terent 4 .
XII. Sarebbe finalmente conveniente , che si parlasie
quì danoi anche della forma dei caratteri, che vedonsi
nel nostro Sigillo . Ma poco si dirà, perchè non hanno che
pochissima differenza dai majuscoli Romani ; e questa
consiste solo nelle lettere A. E. G. Di tali formazioni non
mancano esempj anche antichissimi. Quanto all 5 A. se ne
vedono perfino nelie medaglie di Vespasiano , Tito , Do-
miziano &c- e in varie antiche Inscrizioni, come osiervò
il ch. Senator Buonarroti s. Della E. lunata ne raccolse al-
cuni esempj fin dal secondo e terzo secolo di Cristo 1’ eru-
ditissimo P. Lupi 6 • E quanto alla G. nella parte inferio-
re rotonda , vedonsene alcune nella insigne tavola di
bronzo dell’ onesta missione concessia dal? Imperadore
Galba 7, e nell’ altra di patronato e clientela dell'an. 780.
di Roma 8 .
Qiiesta corruzione di caratteri si andò poi in appres-
so sempre più stabilendo e deformando , finchè dopo va-
rie mutazioni si ridussie pressio di noi, dentro al xiii. se-
colo in quella forma, che ora comunemente chiamasi Go-
tica ;
t Ivipag, tjy.
2 Ivi pag.zós.
3 Ivipag. 7. e 4J,
4 Gattico Jft* CAtmonUlÌH S. R. £.
tctn. i.pag. 374.
j Vetri cimiterialt pas. *vii. e xvm.
6 EpitHphium SevcrA M.pas. 149.
j Masfei Ijioria dipiomaticapag. 3 ».
j Ivipag. jt, txv» 1. e i.