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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0026
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Volume II.

STORIA DELL' ARTE CRISTIANA

Pitture

TAVOLA XVIII.»

Hc

lo riunito in questa tavola due soggetti, dipinti ambedue
nel cimitero detto di S. Callisto: il primo è stato ritratto in
tela e si conserva nel museo lateranense ; il secondo fu fatto
disegnare interamente dal P. Marchi, non avendo il Se-
verano dato alle stampe se non i due dipinti laterali, e
omessa la pittura di fronte. Il De Rossi 1' ha poi dato nelle
tavole d' aggiunta A, B al voi. II della sua Roma Sot-
terranea, ove manca la testa del Salvatore, quando mol-
tiplica i pani, che il Bossi vide, e oggi è quasi del tutto
scolorita.

L'arcosolio edito dal Marangoni (Acta S. Victormi, p. 4o)
sarà qui descritto soltanto. Vi si vede dipinto nella volticina
Cristo in mezzo ai dodici Apostoli sedenti. Egli è cinto di
nimbo ed ha inoltre sul lembo del pallio il segno I: nel
fondo dell' arcosolio e a sinistra di chi guarda si vede Pietro
con capelli e barba bianca, vestito di tunica e di pallio:
a destra vedesi Paolo mezzo calvo e con barba appuntata ;
nel mezzo è un riquadro sormontato dal monogramma "%.,
ov'è una donna velata orante, ma molto svanita. Al lato
destro è una nicchietta cavata sul muro, e sopra di essa
sono dipinte due colombe. Avrei voluto stampare questo bel
dipinto: ma il disegno del Marangoni è assai contraffatto, e
a me non era dato delineare la pittura originale.

Al n. i pongo la pittura che vedesi nel cimitero di Cal-
listo sopra una porta. Cristo siede in cattedra in mezzo ai
dodici Apostoli, che stanno assisi sopra due panche di legno.
Egli è in sembiante giovanile, veste tunica e pallio, la tunica
ha maniche lunghe e il pallio gli copre ambedue le spalle:
e tenendo un volume mezzo svolto nella sinistra è atteg-
giato al discorso colla destra. I dodici personaggi che seg-
gono con lui, vestono egualmente tunica e pallio, sia a doppio
sulle spalle, sia all' esomide : son barbati, fuori tre di loro,
che stanno framezzo. Il numero di dodici fa pensare che
il pittore volle dipingere il collegio apostolico ; ma noi non
ne abbiamo altra prova, perchè i volti dei due primi non
ritraggono punto le note sembianze dei santi Pietro e Paolo.
Sulla tunica di Cristo, poco sopra la cintura, è rimarchevole
un rotondo obietto ; il quale altro senso non parmi si abbia
se non di gemma sacerdotale, simile a quella che pender

soleva dal pallio sul petto per analogia al pettorale o sia
arim del sommo sacerdote dell' antica legge.

Al n. 2 è il buon pastore in tunica e piccol pallio git-
tate) sull' omero destro, a quanto pare dal frammento che
ne rimane, e calzari ingraticolati. Egli porta la pecora sulle
spalle, e sta in luogo piantato di alberi, e fra due rocce,
dalle quali scorre buona copia di acqua : appiè delle rocce
vedonsi quattro agnelli, due a destra e due a sinistra, e due
Apostoli in tunica e pallio sembrano testé mandati dal buon
pastore a quegli agnelli, e stanno esortandoli a bere di quel-
l'acqua. Le teste di ambedue queste figure furono distrutte
quando si apri il loculo, e ne rimase danneggiata anche la
figura del buon pastore. L'Apostolo a sinistra ha'Sulla falda
del pallio dipinto un segno simile alla lettera I dell' alfabeto
greco. Sotto questa pittura è aperto nel muro un arcosolio.

La parte sinistra (n. 3) rappresenta Gesù Cristo in mezzo
a due giovani, uno dei quali gli porge una cesta di pani :
costui veste una tunica discinta, ornata delle solite pezzuole
tonde nel basso e sull' omero, e ancor della striscia verticale :
sul terreno miransi sei ceste, tre per parte, colme di pani.
La nicchia che fu cavata sopra questa parete, ha in parte
distrutta la pittura, onde non sappiamo che cosa sostenesse
il giovane a destra, se la cesta di pani o il bacino coi pesci.

Sulla parete destra del cubicolo (n. 4) in un quadro è
dipinto Mosè, giovane imberbe in tunica e pallio bianco, col
pie poggiato sopra un sasso, nell' atto di essersi levato il
sandalo, che ha nella destra, e il cordoncino nella sinistra:
in alto la mano celeste che il chiama sporge dalle nuvole.
Un uomo barbato in tunica, ornata delle strisce di porpora
e pallio, sul quale è dipinta la lettera I, percuote colla verga
la rupe, come Mosè, e ne fa scaturire acqua, della quale
beve un giovane che veste tunica, ornata sull' omero e nel
basso di pezzuole tonde, e sopra essa una clamide rossa.
La differenza di carattere nei due personaggi qui dipinti,
l'uno imberbe l'altro barbato, si spiega, se supponiamo che
qui, come altrove, altro personaggio si cela sotto le appa-
renze di Mosè, nell'atto di percuotere colla verga prodigiosa
la rupe del deserto. (Vedi la Teorica).

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