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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0061
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Volume II.

DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE

Tav. 5i, 52, 53.

e di tener la destra sul capo. Nella quarta che sta di sopra
è un giovane in dalmatica addogata, stante nell' arca noetica
colle braccia aperte da orante, verso cui vola una colomba
col ramo di olivo nelle branche. L'arca ha quattro piedi
ed è posata sopra la cresta di un monte. La pittura del
Bosio le aggiunge il coperchio, che io ho tolto, perchè non
ve n'è vestigio. Da questo lato vedonsi dipinti quattro uc-
celli, due per parte, a rappresentare i quali dal lato opposto
sembra che sia mancato all'artista lo spazio.

2. Bottari CXX. cf. CXIX. A. Sul muro di fronte di que-
sto cubicolo XII sono dipinte due figure di oranti. Il Bosio
le dà ambedue per maschili e veste inoltre il giovane, che
è a sinistra, di penula, che egli orando ha raccolta sulle
braccia : ma ciò è falso. La figura è di donna, come dimo-
strano le due ciocche di capelli che scappano a destra e

sinistra della cervice, e non veste penula, bensì un colobio
addogato di porpora, come l'ho io rappresentato. Sopra
questa parete sono aperti tre loculi. Quello che è in alto
recava in grossi caratteri di color rosso un nome di donna,
metà a sinistra metà a destra. La metà a sinistra è tuttora
superstite e si legge HAIO, la metà a destra è perita con
la figura orante, e però non sappiamo come veramente
era scritto, cioè se il BOPA stampato nella tavola citata
debba imputarsi all'antico pittore, ovvero al disegnatore del
Bosio. Imperocché dovendosi considerare questo scritto
qual parte dell' HAIO che non fu mai nome proprio di
persona, pare certo che non 'HXio/3ópa sibbene 'HlioSàoct
sia stato il nome della defunta a cui appartenne quel loculo,
ancorché l'antico pittore abbia scritto un o in luogo di a
in Scopa. Il nome 'HhofiSpa non ha, per quanto so, alcun
riscontro.

TAVOLA LUI.»

I ■ V^/ uesto cubicolo, che è il XIII nel Bosio, ha un lucer-
naio tra la porta d'ingresso e la volta ; il Bottari l'ha dato
nella tavola CXXI, CXXII. La volta che è qui di sotto ac-
cennata solo di scorcio sarà sviluppata nella tavola se-
guente : qui in secondo luogo pongo l'arcosolio dipinto che
è di fronte alla porta d'ingresso. Adunque nel lucernaio è
espresso Gesù in tunica e pallio, che tocca colla verga la
mummia di Lazaro stante sull' uscio della edicola sepolcrale.
Lateralmente a destra e a sinistra, su due fasce che fan da
base del lucernaio, vedonsi due ceste di frutta rovesce, me-
glio qui espresse che nel Bosio, e due uccelli che beccano.
Sopra il quadro della risurrezione di Lazaro è figurato in
altro quadro Daniele, orante fra i due leoni, che stanno con
lui dentro una singoiar forma quasi di vasca da bagno, ov-
vero sarcofago, la cui banda anteriore è per metà più bassa
della posteriore, la quale si avanza dai lati e termina in-
nanzi in due acroterii. Il Bottari (p. 161 ) scrive che il pit-
tore ha effigiato una cassa quadra e bislunga quasi a foggia
di nave. La pittura oggi è scolorita di modo che non mi
è stato possibile studiar meglio questo particolare. Ma stando
al disegno del Bosio, a me pare che la cassa si accosti più
alla forma di un labrum, che a quella di una nave. E noto
che i Latini chiamarono lacus quel recettacolo del mosto
che i Greci dissero Xijvó;, ed è ancor noto che con questo

vocabolo per analogia i Greci appellarono anche l'arca o
sarcofago; di che ho detto nei Vetri, e dirò nella Teorica.
Ai due lati destro e sinistro di questo lucernaio son dipinti
due uccelli stanti sopra rami di olivo.

2. Bottari CXXIII. Cubicolo XIII. Arcosolio di fronte.
Tutta questa pittura, assai mal rappresentata nel Bosio, è
da me data in luce da un di quei disegni di mano del
Bossi, che il P. Marchi raccomandò alla mia pubblica-
zione. Nel muro esterno due uccelletti ad ali piegate reg-
gono col becco un serto, non disegnato interamente nel
Bosio. Nel mezzo della volticina è un giovane in dalmatica
ornata di quattro rotonde pezzuole, due sulle spalle e due
al lembo, e delle due strisce di porpora anche ai polsi. Sta
egli ritto in piedi nell'arca noetica a braccia aperte da orante:
verso di lui vola la colomba con ramo di olivo negli ar-
tigli. A destra della volticina stanno Adamo ed Eva ed in
mezzo il serpe attortigliato all' albero. Eva a dritta di Adamo
si copre colla foglia che ritiene con ambedue le mani. Adamo
copresi con una mano e coli'altra parla. Il serpe è volto
ad Eva. A sinistra è Mosè che batte la rupe , sul lembo
del cui pallio si legge la lettera I. Egli veste tunica.addo-
gata di porpora. Nel fondo è dipinta fra due alberi una
donna in dalmatica listata di porpora e col vertice ornato

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