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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 4): Mussaici cimiteriali e non cimiteriali — Prato, 1877

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https://doi.org/10.11588/diglit.2643#0007
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MUSAICI DI ROMA E DI NAPOLI

TROVATI NEI CIMITERI

TAVOLA CCIV.

i. INel cimitero dei SS. Proto e Giacinto, detto anche di
S. Ermete, trovasi il musaico qui inciso assai da presso alla
confessione dei suddetti due santi Martiri. Fu noto al D'Agin-
court, come vedremo, ma il primo a publicarlo è stato il
P. Marchi (Monum. dell'arti cristiane, Archit. tav. XLVII).

Dell' antico lavoro di fondo appena si ha una intera testa
e l'estremo vertice di due altre che vi erano una volta. E
poiché la seconda testa occupa il posto rispondente al centro
dell' arco, è del tutto verosimile che altre figure non vi
furono, fuori di queste.

Il sottarco ebbe otto quadri, tre dei quali soltanto riman-
gono, due di essi con soggetti facili a determinarsi, il sog-
getto del terzo è incerto. Vedesi dunque Cristo che risuscita
Lazaro, e a'piedi di lui Marta che prega: nel sottoposto qua-
dro è Daniele nudo orante e la testa di un leone.

Del terzo quadro rimane una parte soltanto. Il D'Agin-
court ha lasciato fra le sue schede un disegno, il quale
esprime Abramo che ha posta la mano sul capo d'Isacco
e già tiene in alto il pugnale per sacrificarlo. Isacco sta ivi
^ curvo della persona e colle mani legate a tergo, vestito di
semplice tunica, Abramo ha tunica e inoltre un pallio che
si è gittato sull'omero destro. Ma non par che si sia bene
apposto. La figura rappresentata per Abramo, che rimane
tuttora, non ha il braccio elevato, come egli la disegna, ma
accosto al corpo.

Quanto alle tre imagini che erano nel fondu, potrebbe ben
essere che vi si debba ravvisare Cristo coi due santi Martiri,

che riposavano nella cripta a questa contigua e di tanta
celebrità in quei tempi. Nel quadro della risurrezione di
Lazaro il Redentore eleva la destra, ma non ha la verga,
di che vi sono altri esempii nelle pitture e nelle sculture ; la
mummia di Lazaro sta ritta, e Marta, che si è gittata innanzi
a Cristo, sembra adorare a mani giunte; attitudine ben rara,
e che finora non ha altro confronto se non il musaico di
S. Maria Maggiore (Tav. 219, 3) nella persona di un Ebreo
che vede le quaglie piovere dall'alto, e nell'altro musaico del
Sinai (Tav. 268) nella immagine di Mosè al rovo e nel Cristo.
Daniele si vede nella solita attitudine di orante, tra due leoni,
uno dei quali è perito, dell'altro rimane la testa.

2. Il D'Agincourt ha pubblicato (Pitture, tav. XIII, 16,
tom. VI, pag. 39) questo arcosolio da lui scoperto l'anno 1780
nel cimitero detto del Crocifisso, o sia di Priscilla. Nel fondo
son figurate cinque donne, quella di esse che sta nel mezzo
è di più alta taglia: ella veste tunica e si ammanta il capo
col pallio: delle altre quattro, che stanno due per parte, non
si è conservata che o la sola testa, o una piccola parte della
persona. La volticina è rabescata, e vi si vede nel mezzo il
monogramma 3£ chiuso in corona.

3. Nel pavimento che abbellisce il cimitero di S. Elena
inter duas laurus, trovasi il quadro di musaico tessellato,
che ho fatto rappresentare in questo luogo, togliendone il
disegno dalla citata opera del P. Marchi (Monum. tavv. VI, VII,
T a, tav. VIII, n). Nel mezzo è posta una colomba che porta
nel becco il ramo di olivo: il campo intorno è diviso in
esagoni e croci equilatere alternamente disposte. A questi
musaici tratti dai cimiteri di Roma aggiunger debbo la
 
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