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RAFFAELLO A ROMA
attuale. Il Fontani enumera alcune ragioni per pro-
vare che il disegno di Raffaello portava il piano no-
bile in tutta la lunghezza dell’imbasamento, e sopra
ad esso un altro piano. In una sua tavola disegnò un
tale prospetto, non senza vero talento. Non ho prove
(Fig. 28) - Palazzo Pandolflni. Schizzo preso dal Fontani
contro i suoi ragionamenti, ma non sono neanche per-
suaso della loro esattezza. Una sua principale ragione
è « lo star di fianco al balaustrato sopra il portone
stesso due dadi o piedistalli » simili, ma più larghi di
quelli che si veggono a sostegno delle colonne nelle
finestre del braccio sinistro. La presenza di questi dadi
si può spiegare diversamente. All’angolo destro del por-
tone il prolungare le bugne sopra il regolone e nel-
1’ altezza dei piedistalli non sarebbe stato ammissi-
bile, perchè finisce in aria; da ciò quel dado, e per
simmetria nell’ angolo sinistro ne ricorre un altro
benché qui continuino le bugne al piano nobile. Al-
l’estremità destra del pianterreno ove non ci anda-
(Fig. 29) - Disegno di Bramante
vano mai colonne, il bugnato pure non continua sopra
il regolone per la stessa ragione che avrebbe finito
in aria.
Una nuova prova di quanto Raffaello studiasse le
cose di Bramante viene fornita da un disegno che ebbi
la fortuna di rivendicare a quest’ultimo in circostanze
veramente curiose.22’ È riprodotto nella fig. 29, e mo-
stra nelle due finestre a frontispizi acuti e a segmento
22) Studiando nell’inverno 1881-82 di nuovo i disegni agli Uffizi, I vedeva, mi pareva essere della stessa mano che lo studio per il tem-
fra i disegni dati al Peruzzi ve n’ era uno che, ogni volta che lo | pietto di San Pietro in Montorio che molti anni prima avevo ricono-
RAFFAELLO A ROMA
attuale. Il Fontani enumera alcune ragioni per pro-
vare che il disegno di Raffaello portava il piano no-
bile in tutta la lunghezza dell’imbasamento, e sopra
ad esso un altro piano. In una sua tavola disegnò un
tale prospetto, non senza vero talento. Non ho prove
(Fig. 28) - Palazzo Pandolflni. Schizzo preso dal Fontani
contro i suoi ragionamenti, ma non sono neanche per-
suaso della loro esattezza. Una sua principale ragione
è « lo star di fianco al balaustrato sopra il portone
stesso due dadi o piedistalli » simili, ma più larghi di
quelli che si veggono a sostegno delle colonne nelle
finestre del braccio sinistro. La presenza di questi dadi
si può spiegare diversamente. All’angolo destro del por-
tone il prolungare le bugne sopra il regolone e nel-
1’ altezza dei piedistalli non sarebbe stato ammissi-
bile, perchè finisce in aria; da ciò quel dado, e per
simmetria nell’ angolo sinistro ne ricorre un altro
benché qui continuino le bugne al piano nobile. Al-
l’estremità destra del pianterreno ove non ci anda-
(Fig. 29) - Disegno di Bramante
vano mai colonne, il bugnato pure non continua sopra
il regolone per la stessa ragione che avrebbe finito
in aria.
Una nuova prova di quanto Raffaello studiasse le
cose di Bramante viene fornita da un disegno che ebbi
la fortuna di rivendicare a quest’ultimo in circostanze
veramente curiose.22’ È riprodotto nella fig. 29, e mo-
stra nelle due finestre a frontispizi acuti e a segmento
22) Studiando nell’inverno 1881-82 di nuovo i disegni agli Uffizi, I vedeva, mi pareva essere della stessa mano che lo studio per il tem-
fra i disegni dati al Peruzzi ve n’ era uno che, ogni volta che lo | pietto di San Pietro in Montorio che molti anni prima avevo ricono-