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RAFFAELLO A ROMA
Il Le Tarouilly ne ha riprodotto la facciata da una
antica incisione, ma ne ha modificato assai il carattere
col diminuire lo sporto del cornicione.25) La figura 30,
riprodotta qui da un disegno acquarellato del Par-
migianino, 26) conservato agli Uffizi, mostra tutta l’im-
cbe di portare le nicchie del primo piano, cioè, dei
vuoti; poco a poco intesi però che questo difetto era
conseguenza delle incisioni e che in realtà non poteva
esistere, ma che Raffaello aveva bensì fatto continua-
zione a quelle colonne mediante i piedistalli sporgenti
(Fig. 81) - Palazzo dell’Aquila. Schizzo restaurato
portanza del cornicione, e, pure qualche migliore pro-
porzione nei piani, benché le finestre con tabernacoli
siano riuscite troppo larghe.
Nella composizione di questo palazzo, conosciuto sol-
tanto dalle incisioni, mi spiaceva sempre il vedere le
mezze colonne del pianterreno non aver altro scopo
con statue sovrapposte, dietro alle quali solo erano le
nicchie piuttosto quale cornice. Inoltre è molto proba-
bile che i tabernacoli fossero stati più distanti l’uno dal-
l’altro al fine di lasciar maggior aria alle nicchie cam-
peggianti sugli interstizii. Ho cercato di mostrare questo
effetto nello schizzo benché imperfetto della figura 31.
25) Si direbbe che in ciò abbia voluto seguire la legge edilizia
assurda che a Parigi per i cornicioni vieta un aggetto maggiore
di 50 centimetri, prescrizione in apparenza insignificante, ma ve-
ramente disastrosa che contribuisce a dare alle moltissime grandiose
vie della Capitale della Francia quella monotonia che non presen-
tano le parti nuove della City a Londra o i Ring di Vienna, anche
quando il valore intrinseco delle fabbriche non è superiore.
26) Conservato agli Uffizi.
RAFFAELLO A ROMA
Il Le Tarouilly ne ha riprodotto la facciata da una
antica incisione, ma ne ha modificato assai il carattere
col diminuire lo sporto del cornicione.25) La figura 30,
riprodotta qui da un disegno acquarellato del Par-
migianino, 26) conservato agli Uffizi, mostra tutta l’im-
cbe di portare le nicchie del primo piano, cioè, dei
vuoti; poco a poco intesi però che questo difetto era
conseguenza delle incisioni e che in realtà non poteva
esistere, ma che Raffaello aveva bensì fatto continua-
zione a quelle colonne mediante i piedistalli sporgenti
(Fig. 81) - Palazzo dell’Aquila. Schizzo restaurato
portanza del cornicione, e, pure qualche migliore pro-
porzione nei piani, benché le finestre con tabernacoli
siano riuscite troppo larghe.
Nella composizione di questo palazzo, conosciuto sol-
tanto dalle incisioni, mi spiaceva sempre il vedere le
mezze colonne del pianterreno non aver altro scopo
con statue sovrapposte, dietro alle quali solo erano le
nicchie piuttosto quale cornice. Inoltre è molto proba-
bile che i tabernacoli fossero stati più distanti l’uno dal-
l’altro al fine di lasciar maggior aria alle nicchie cam-
peggianti sugli interstizii. Ho cercato di mostrare questo
effetto nello schizzo benché imperfetto della figura 31.
25) Si direbbe che in ciò abbia voluto seguire la legge edilizia
assurda che a Parigi per i cornicioni vieta un aggetto maggiore
di 50 centimetri, prescrizione in apparenza insignificante, ma ve-
ramente disastrosa che contribuisce a dare alle moltissime grandiose
vie della Capitale della Francia quella monotonia che non presen-
tano le parti nuove della City a Londra o i Ring di Vienna, anche
quando il valore intrinseco delle fabbriche non è superiore.
26) Conservato agli Uffizi.