RAFFAELLO A ROMA
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Inoltre si può capire dalla facciata del Palazzo Spada
in Roma, ispirato da quello dell’Aquila, che gli or-
nati ricchissimi di stucco dell’incomparabile Giovanni
da Udine non producevano l’effetto duro mostrato nelle
incisioni antiche, ma di certo accompagnavano l’ar-
chitettura in modo assai grazioso. Di questo palazzo
con ragione scrisse Jacob Burckhardt: « Raffaello ebbe
l’ardire d’introdurvi unite dalle leggi del Bello come
un compendio di tutte le forme architettoniche riu-
nite. » Dopo le spiegazioni date di sopra, son persuaso
che il Vasari, per aver visto lui stesso il palazzo del-
l’Aquila, diceva bene chiamandolo cosa bellissima.
LA VILLA MADAMA
La tavola VII nella qua-
le, dalla scrittura dei pochi
numeri nonché dal modo di
disegnare, ho riconosciuto
la mano di Raffaello, dimo-
stra essere esatta la tradi-
zione e 1’ affermazione di
autori contemporanei, cioè
che il Sanzio diede i dise-
gni per la villa del cardinale
Giulio de’ Medici, poi Cle-
(Fig. 32) - Villa Madama dipinta nella battaglia di Costantino
L’intervento di disegna-
tori nuovi per la Villa Ma-
dama, il non aver’ finora un
solo tratto di Giulio Romano
riputato essere stato l’esecu-
tore dei disegni di Raffaello,
non provano nulla contro
questa opinione, essendo
chiaro che non ci rimane se
non una piccola parte dei
disegni per la famosa Villa.
mente VII, sulle falde del monte Mario e immortale
sotto il nome di Villa Madama.
Questi sette disegni ai quali conviene aggiungere
la figura riprodotta dal Serbo, fig. 34, si dividono in
Dal seguente studio nuova ed importante luce verrà
sparsa sopra una impresa d’Arte maravigliosa tra tante
maraviglie dell’arte italiana.
Dei sette disegni qui descritti, credo che solo le tav. IV
e VI sono state pubblicate, ma non in fac-simile. Dei tre
schizzi, fig. 37, 38, 39, era ignota la destinazione. Delle
tav. IV e VII, e della fig. 40 erano ignoti i veri disegna-
tori. Finalmente riuscirà evidente clic V anno 1530, data
supposta della pianta grande di Antonio da Sangallo,
era sbagliato e che venne disegnato per Raffaello.
disegni anteriori al principio della fabbrica, ed in di-
segni posteriori, destinati a completare 1’ edilìzio o i
giardini all’intorno.
I
PROGETTI ANTERIORI ALLA FABBRICA
Tavola IV
Questo disegno si trova nella Raccolta degli Uffizi. La
lunghezza del cortile centrale, qui di 0m,l 1, è nell’ori-
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Inoltre si può capire dalla facciata del Palazzo Spada
in Roma, ispirato da quello dell’Aquila, che gli or-
nati ricchissimi di stucco dell’incomparabile Giovanni
da Udine non producevano l’effetto duro mostrato nelle
incisioni antiche, ma di certo accompagnavano l’ar-
chitettura in modo assai grazioso. Di questo palazzo
con ragione scrisse Jacob Burckhardt: « Raffaello ebbe
l’ardire d’introdurvi unite dalle leggi del Bello come
un compendio di tutte le forme architettoniche riu-
nite. » Dopo le spiegazioni date di sopra, son persuaso
che il Vasari, per aver visto lui stesso il palazzo del-
l’Aquila, diceva bene chiamandolo cosa bellissima.
LA VILLA MADAMA
La tavola VII nella qua-
le, dalla scrittura dei pochi
numeri nonché dal modo di
disegnare, ho riconosciuto
la mano di Raffaello, dimo-
stra essere esatta la tradi-
zione e 1’ affermazione di
autori contemporanei, cioè
che il Sanzio diede i dise-
gni per la villa del cardinale
Giulio de’ Medici, poi Cle-
(Fig. 32) - Villa Madama dipinta nella battaglia di Costantino
L’intervento di disegna-
tori nuovi per la Villa Ma-
dama, il non aver’ finora un
solo tratto di Giulio Romano
riputato essere stato l’esecu-
tore dei disegni di Raffaello,
non provano nulla contro
questa opinione, essendo
chiaro che non ci rimane se
non una piccola parte dei
disegni per la famosa Villa.
mente VII, sulle falde del monte Mario e immortale
sotto il nome di Villa Madama.
Questi sette disegni ai quali conviene aggiungere
la figura riprodotta dal Serbo, fig. 34, si dividono in
Dal seguente studio nuova ed importante luce verrà
sparsa sopra una impresa d’Arte maravigliosa tra tante
maraviglie dell’arte italiana.
Dei sette disegni qui descritti, credo che solo le tav. IV
e VI sono state pubblicate, ma non in fac-simile. Dei tre
schizzi, fig. 37, 38, 39, era ignota la destinazione. Delle
tav. IV e VII, e della fig. 40 erano ignoti i veri disegna-
tori. Finalmente riuscirà evidente clic V anno 1530, data
supposta della pianta grande di Antonio da Sangallo,
era sbagliato e che venne disegnato per Raffaello.
disegni anteriori al principio della fabbrica, ed in di-
segni posteriori, destinati a completare 1’ edilìzio o i
giardini all’intorno.
I
PROGETTI ANTERIORI ALLA FABBRICA
Tavola IV
Questo disegno si trova nella Raccolta degli Uffizi. La
lunghezza del cortile centrale, qui di 0m,l 1, è nell’ori-