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Geymüller, Heinrich von; Raffael; Raffael [Ill.]
Raffaello Sanzio: studiato come architetto con l'aiuto di nuovi documenti — Milano, Napoli, Pisa: Ulrico Hoepli, 1884

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https://doi.org/10.11588/diglit.74189#0111
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RIASSUNTO E CONCLUSIONE

viene appoggiata dalla passione per questa arte che
in Raffaello andava sempre crescendo e dallo studio
continuo che fece delle opere del suo protettore.
Infatti, se nelle opere, e più ancora nei disegni di
Antonio da Sangallo, del Peruzzi e di altri ancora si
osserva un riflesso continuo dei progetti e delle fab-



(Fig. 56) - Paragone di varii stridii per San Pietro

briche di Bramante, questa connessione di certo non
è minore nelle opere di Raffaello.
La protezione di Bramante verso Raffaello è uno
dei fatti di quell’epoca che è stato il più frequente-
mente citato da scrittori d’arte e principalmente dai
biografi di Michelangelo di tutte le epoche; ma quanta
fosse l’intimità di queste relazioni non venne forse mai
messo tanto in rilievo quanto dai fatti stabiliti nel
presente studio, e che qui ricordo brevemente.

Ili
STUDIO FATTO DA RAFFAELLO DELLE FABBRICHE DI BRAMANTE
Principiando dagli edilìzi religiosi, vediamo nella
chiesetta di S. Eligio una ripetizione di una delle cu-
pole minori tolte da un progetto per S. Pietro,
mentre nella Cappella Chigi a S. Maria del Po-
polo, è la cupola grande della vaticana mole
che Raffaello ci mostra ridotta.
Passando ai palazzi, vediamo nel sistema della
Farnesina (fig. 51) un intelligentissimo studio dei
due piani superiori della
Cancelleria (fig. 52) reso
più evidente dal para-
gone delle due figure alla
medesima scala e dalla
corrispondenza delle se-
guenti misure che ho ri-
levate dalle tavole 80
e 101 del Le Tarouilly.
D’altronde le differenze
mostrano che se Raffaello
si ispirava ai migliori
esempi, non copiava mai
servilmente, ma li modi-
ficava secondo le circo-
stanze diverse.
Seguitando le vestigia
di Bramante nei palazzi
della Cancelleria e Gi-
rami, con molta ragione
Raffaello mise basi atti-
che all’ ordine inferiore
soltanto, doriche al supe-
riore, non curandosi delle
critiche delle persone dot-
tissime sì, ma scevre di
proprio giudizio e igno-
ranti delle ragioni delle
cose, e nel fregio ado-
prò il nuovo processo bramantesco delle opere di
getto.
Nel palazzo Caffarelli-Vidoni venne mostrata l’iden-
tità della proporzione dei piani, del sistema dell’ar-
chitettura e 1’ analogia parziale nell’ opera di getto
adoprata da Bramante nella propria casa (fig. 24 e 25).
Nel palazzo Pandolfini il sistema del piano supe-
riore è identico a quello della casa figurata in un
disegno di Bramante di recente ritrovato (fig. 28 e 29).
 
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