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Hadrawa, Norbert
Ragguagli di varii scavi e scoverte di antichità fatte nell' isola di Capri — Napoli, 1793 [Cicognara, 2675]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28201#0113
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*©S
che momento Io ritenni in bocca serlza peniar-
ci . Felicemente passò un’ isolano , che in ve-
derlo in mia bocca gridò con forzaglie lo but-
tali! via , c(Tendo quel ramo d’una pianta ve.
lenosa olila titumaglia . Così la chiamano so«
pra Tisola. Ubbidii all’isolano lenza Sgomen-
tarmi , pure , elsendo tornato a casa, sentii un
brugiore terribile nella bocca, che mi si gon-
fiò fortemente. Fu una sorte , che non inghiot-
tii il sugo, eh'è bianco, come il latte . Del
redo dovei sofifrire per la mia inavvertenza
quell1 incomodo, che m’impedì per tre giorni
di mangiare, non oliante che Sentiva un’ ap-
petito forte, che 1’ aria purissima dell’ifolami
produceva.
Vi nalce ancora la cineraria marittima di
Lìn neo. Gli Egiziani facevano più uso di noi
dì quella pianta. Se ne trova in molt’ abbon-
danza in tutti i luoghi d’Italia, i di cui fio-
ri di color giallo fanno un’ ornamento il più
vago per la campagna .
Tblmus . Il timo di Capri varia dal timo
ordinario. Ha un’ odore così delicato , che pa-
re dover essere il proprio di quella pianta.
Scilla radice alba . Quella pianta dà il silo
nome ad un’unguento, ed è un famoso aceto
in medicina. Abbonda più in Capri , che in
cgn’ altro paese d’ Italia , e si trova perlopiù
nelle ruine antiche .
'Arbutus. Corbezzolo, o albero molto co-
mune in tutta l’Italia . Si dice , che il suo
frutto facci venire la febre, ma intanto si ve-
 
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