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Hamilton, William
Peintures des vases antiques / Pitture de vasi antichi: de la Collection de son Excellence M. le Chevalier Hamilton (Band 2) — Florenz, 1801

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https://doi.org/10.11588/diglit.1074#0013
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( 4)

non è da dubitarsi che la pittura la quale serviva di ornamento al vaso di
cui sono stati raccolti i frammenti rappresentati in queste due Tavole,
non avesse per oggetto l'istesso fatto.

La prima Tavola presenta un'Amazone disarmata da un guerriero
vestito alla greca. Nella seconda vedesi un cavaliere Greco come in atto
di parlare con uno Scita accompagnato da un Amazone. L'abito dello
Scita annunzia un personaggio d'alto rango : io lo credo Panasagora,
poiché la pittura che noi spieghiamo non può applicarsi nell' istoria delle
Amazoni, che alla spedizione in cui ebbe parte questo principe.

Le figure che occupano la parte superiore, ci fanno vedere l'im-
portanza che gli Ateniesi avevano data al buon' esito dell' impresa . Era
uso de'pittori e de'poeti antichi di fare intervenire gli Dei in tutti i
grandi avvenimenti. Il terzo libro dell'Iliade incomincia con un consiglio
tenuto da Giove per decidere del destino di Troja. Qui molte divinità
presiedono al combattimento. Giove ben si riconosce dal diadema che
gli cinge la fronte. Giunone nel tempo che gli parla, s'alza per rispetto il
velo che la cuopre:lasua corona annunzia Giunone Argiva. Venere è
indicata da un ramo di mirto. Minerva vedesi coperta dall' Egida , ed
appoggiata allo scudo nel di cui mezzo avvi la testa di Medusa. Più discosto
eravi Apollo, e dietro a lui Diana: il primo simboleggiato nei pezzi di
una lira, l'altra nelle gambe di una cerva .

Ta

VOLA

III

llmropa dopo essere stata rapita da Giove , che aveva preso le
forme di un toro, giunse in Creta, e partorì tre figli, Minos, Sarpe-
donte, e Radamanto. In progresso di tempo Asterione rè di quell' isola
ambì l'onore di succedere a Giove sposò Europa, ma non n' ebbe prole.
Dopo la morte di questo principe, Minos aspirò al di lui trono, e per
togliere tutti gli ostacoli fece credere che questo era il volere del Cielo,
assicurando che avrebbe ottenuto dagli Dei tutto quello che avesse diman-
dato . Si rivolse difatti a Nettuno ; gli offrì un sacrifizio, e lo pregò di
fare uscire dal mare un toro promettendo di subito immolarlo. Esaudì il
nume la di lui preghiera; sortì dall'onde il toro: Minos ottenne la corona,
ma fu poco puntuale in eseguire il voto, poiché fece condurre il toro
dove pascevano i suoi armenti, ed invece di quello ne sacrificò un altro(I).



(l) Apollodor. Bibliot. Lib. III. I. «t 3.
 
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