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Hamilton, William
Peintures des vases antiques / Pitture de vasi antichi: de la Collection de son Excellence M. le Chevalier Hamilton (Band 3) — Florenz, 1802

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https://doi.org/10.11588/diglit.1075#0013
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OSSERVAZIONI



OPRA I VASI

DEL TERZO TOMO

T

AVOLA

L

F

U creduto a prima vista che in questa pittura si rappresentasse
il ratto di Proserpina, ma il Nume portato sul carro non ha veruno
degli attributi che distinguono il Sovrano d'Averno. La sua testa è quella
di Giove, quale appunto ci viene esibita da tutti gli antichi monumenti-
Ella è coronata di lauro, e questa è la corona che al dire di Servio,
tutti gli artisti davano a Giove (I). Questa è dunque la Divinità espressa
nel presente quadro, il di cui vero soggetto sembra che sia il ratto di
Giunone. Eusebio racconta che allorquando la predetta Dea peranche
fanciulla abitava nell' isola di Eubea, Giove se ne invaghì perdutamente,
la sedusse, e la trasportò nella Beozia, dove ìa tenne nascosta in una
grotta del monte Citerone <s). Il gesto e la fisonomia di Giunone fanno
conoscere che invece di pensare a lagnarsi di violenza nessuna , ella
anzi si occupa a calmare la sua compagna , la quale è 'sconcertata per
la successa avventura. Anche costei è una Dea, poiché al pari di Giove
e di Giunone ha una stella sopra la testa (3). E impossibile d'indicarne
il nome, perchè Eusebio non parla che di Macride nutrice di Giunone,
e l'autore da cui egli trasse il suo racconto, è perduto.

In questa pittura noi abbiamo l'idea di un uso praticato dagli
antichi nel rito matrimoniale. Io credo ( dice in Euripide un messaggero
a Menelao e ad Elena nell' atto di riscontrarsi in Egitto ) io credo
di vedere rinnovellati il vostro imeneo; veggio le sacre faci che io

(i) Jovis coronam laureàm aceepimUs . JÊntid.l. L v. 94. (3) Depitfa JÈgiptiis stella nane Dénm significat. Ho-

(2) Euséb. Prap. Evangel, pag, 84, ravol. lib. IL cap. 1.
 
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