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Inghirami, Francesco
Osservazioni sopra i monumenti antichi uniti all'opera intitolata l'Italia avanti il dominio de'Romani: lette nell'aprile del MDCCCXI in Firenze — Florenz, 1811 [Cicognara, 2605]

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https://doi.org/10.11588/diglit.6881#0150
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t:«3

bello, per cui le arti preser forma e nome di
belle. Le sue opere dovettero dunque rendersi
celebri nella Grecia, e farvi desiderare la fon-
dazione d'una scuola dirò quasi d'un nuovo
genere di arti ; questa dovea propagarsi presso
i Greci che abitavan l'Italia, e da questi tra-
smettersi agli Etruschi, i quali per la loro su-
perstizione non noveano sì tosto, ma molto len-
tamente lasciarsi indurre ad abbandonare le an-
tiche lor maniere , e di pensare e di agire
per prenderne delle nuove e non proprie: se
tutto questo non può essere accaduto nel breve
periodo che passa tra il fiorir di Fidia, ed il
cader di Capua dall' Etrusco potere , io tengo pu-
re per impossibile che gli Etruschi abbiano im-
parate le arti e la mitologia da' Cumatii. Infat-
ti i monumenti Etruschi che abbiamo di quell'
epoca non rappresentano quasi mai Greci Eroi,
ma si raggirano per ordinario sopra le cerimo-
nie di Religione , senza che in essi vi si veg-
gan tracce considerabili di bellezza Greca. La
Gemma de'cinque Eroi di Tebe, riguardata da
Winckelniaun come una delle più antiche (i) ■
non può essere anteriore all'anno 4S4. di Roma,
secondo le dotte osservazioni dei P. Antonio-
li (2) ; ma non si sa di quanto gli sia posterio-
re. Così Cleofanto di Corinto trattò in Etruria
fatti di greca mitologia insieme con gli altri arte-
fici venuti in Etruna con Dernarato nel secon-
do secol di Roma : poco per altro era in uso a
quei tempi il trattar nelle arti la mitologia Eroi-

(1) Gem. Sthosc. pag. 344*

(2) Spiegazione d' un'* antichissima gemma del
Musco Sthosciano .
 
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