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sco Tansens (i). Il Gran-Duca Leopoldo, aman-
te dell' ordine voltò 1' occhio al suo Boboli, e vi
póse ogni cura per ingentilirlo, ed aumentarne
gli ornati non senza eonsiderabil dispendio. Nè
minor cura se ne prese il Gran-Duca Ferdinan-
do III. felicemente regnante per mantenerlo con
ordine, e sèmpre più decorarlo. Passata la To-
scana sotto il Governo Francese si volle quivi
ancora introdurre la novità, sperando di cambiare
il Giardino di Boboli di gusto Italiano in un
parco all' Inglese; ma lasciati crescere gli alberi
a lor beneplacito, si vide il salvatico divenuto in
più luoghi un bosco sì folto, che appena le fie-
re lo avrebbero penetrato. D' altronde molte
piante per la mancanza della luce ( loro grande
alimento ) andavano a perdersi a poco a poco.
Tornato in Patria Ferdinando III, conobbe la
difficoltà di ridurre ad altro sistema di manuten-
zione da quel che era in origine, il bosco di Bo-
boli ormai piantato ed educato simmetrica-
mente , e con un ordine determinato, e savia-
mente giudicò essere il partito migliore quel di
restituirlo alla primiera sua forma, secondo il
disegno del Tribolo e del Buontalenti. Nè ciò
è da imputarsi a disgusto , che questo illu-
minato Sovrano manifesti per i Giardini di ge-
nere moderno, poiché egli stesso volge attual-
mente le sue cure a formarne uno magnifico
alla Real sua Villa di Pratolino. Le stufe e i
tepidarj, che da poco in quà son terminati, si
(f) MS. esist. nello Scrittoio delle R. Fabbriche Filz. III,
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sco Tansens (i). Il Gran-Duca Leopoldo, aman-
te dell' ordine voltò 1' occhio al suo Boboli, e vi
póse ogni cura per ingentilirlo, ed aumentarne
gli ornati non senza eonsiderabil dispendio. Nè
minor cura se ne prese il Gran-Duca Ferdinan-
do III. felicemente regnante per mantenerlo con
ordine, e sèmpre più decorarlo. Passata la To-
scana sotto il Governo Francese si volle quivi
ancora introdurre la novità, sperando di cambiare
il Giardino di Boboli di gusto Italiano in un
parco all' Inglese; ma lasciati crescere gli alberi
a lor beneplacito, si vide il salvatico divenuto in
più luoghi un bosco sì folto, che appena le fie-
re lo avrebbero penetrato. D' altronde molte
piante per la mancanza della luce ( loro grande
alimento ) andavano a perdersi a poco a poco.
Tornato in Patria Ferdinando III, conobbe la
difficoltà di ridurre ad altro sistema di manuten-
zione da quel che era in origine, il bosco di Bo-
boli ormai piantato ed educato simmetrica-
mente , e con un ordine determinato, e savia-
mente giudicò essere il partito migliore quel di
restituirlo alla primiera sua forma, secondo il
disegno del Tribolo e del Buontalenti. Nè ciò
è da imputarsi a disgusto , che questo illu-
minato Sovrano manifesti per i Giardini di ge-
nere moderno, poiché egli stesso volge attual-
mente le sue cure a formarne uno magnifico
alla Real sua Villa di Pratolino. Le stufe e i
tepidarj, che da poco in quà son terminati, si
(f) MS. esist. nello Scrittoio delle R. Fabbriche Filz. III,
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