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liamaloilnt
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Inori
TAVOLA OTTAVA. 77
guisa che compariscono setolose e ferine, quasiché ancor es-
se competessero ad una fiera micidiale. Rammentiamoci a
tal proposito, che allor quando i pittori del cristianesimo
yogjiòn rappresentare il demonio infernale, danno ad esso
le gambe ferine \ Si può anche supporre che tale caratteri-
stica in questa figura tragga il suo motivo da quello stesso
fonte il quale somministrò ad altro scultore l'idea di copri-
re con macchie di leopardo la pelle del mostro rappresen-
tato alla Tav. VI di questa I serie di monumenti. Riepilo-
ghi di nuovo quanto ne scrissi2 o si rammenti il lettore aver
io provato, che in oriente si pensò ad uno spirito infernale
che avea sembianze di leopardo, di icone e d' orso. Nella
presente figura si potrà dire che le setolose gambe sono al-
lusive all' ultimo di questi animali, come le macchie della
pelle del mostro della Tav. VI alludono al primo di essi.
Se dunque riguardiamo la figura da me ora considerata, e
il mostro già esaminato come due enti allegorici che accom-
pagnano un'anima agli Elisi, troveremo fra loro un perfet-
to accordo e di azione e di attributi, ancorché figurati di-
versamente. Altre sculture etnische potranno convalidare
questa mia opinione.
Le ali non furono per quel che sembra un costante at-
tributo di queste virili figure, mentre delle tre che si esa-
minano, solo due ne sono munite: quella cioè della presente
Tavola, e quella simile già pubblicata dal Gori3. L'altra che
esposi nella Tav. precedente essendone priva, ci fa sospettare
eh era in arbitrio dello scultore di aggiungerle o di omet-
m+M
ì Ved. nelle Pitture del Camposanto
di Pisa, la tav. degli Anacoreti nel.
Ja Tebaide.
2 Ved. p. 47.
3 Tav. citata.
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TAVOLA OTTAVA. 77
guisa che compariscono setolose e ferine, quasiché ancor es-
se competessero ad una fiera micidiale. Rammentiamoci a
tal proposito, che allor quando i pittori del cristianesimo
yogjiòn rappresentare il demonio infernale, danno ad esso
le gambe ferine \ Si può anche supporre che tale caratteri-
stica in questa figura tragga il suo motivo da quello stesso
fonte il quale somministrò ad altro scultore l'idea di copri-
re con macchie di leopardo la pelle del mostro rappresen-
tato alla Tav. VI di questa I serie di monumenti. Riepilo-
ghi di nuovo quanto ne scrissi2 o si rammenti il lettore aver
io provato, che in oriente si pensò ad uno spirito infernale
che avea sembianze di leopardo, di icone e d' orso. Nella
presente figura si potrà dire che le setolose gambe sono al-
lusive all' ultimo di questi animali, come le macchie della
pelle del mostro della Tav. VI alludono al primo di essi.
Se dunque riguardiamo la figura da me ora considerata, e
il mostro già esaminato come due enti allegorici che accom-
pagnano un'anima agli Elisi, troveremo fra loro un perfet-
to accordo e di azione e di attributi, ancorché figurati di-
versamente. Altre sculture etnische potranno convalidare
questa mia opinione.
Le ali non furono per quel che sembra un costante at-
tributo di queste virili figure, mentre delle tre che si esa-
minano, solo due ne sono munite: quella cioè della presente
Tavola, e quella simile già pubblicata dal Gori3. L'altra che
esposi nella Tav. precedente essendone priva, ci fa sospettare
eh era in arbitrio dello scultore di aggiungerle o di omet-
m+M
ì Ved. nelle Pitture del Camposanto
di Pisa, la tav. degli Anacoreti nel.
Ja Tebaide.
2 Ved. p. 47.
3 Tav. citata.