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TAVOLA XXVII. 2/f5
le Furie fu assai cambiato eia quello che Eschilo, il padre
di tutti i terrori teatrali, avealo stabilito. 11 eh. prof. Me-
ver ha disegnata e colorita una Furia l, secondo le descri-
zioni lasciate da Eschilo e raccolte dal eh. Boettiger., ove il
terrore consiste in questi principali tratti: una maschera di
Gorgone: i capelli di serpenti: un viso brutto e schiacciato,
mostrando la lingua: le braccia lunghe e scarnet ed anche
le dita in figura di artigli, simili all'arpìe ma senz'ali, e
non ostante pronta a far dei passi giganteschi neh1' aria; fi-
gure in somma da ispirar un orribile terrore s; ond'èche
a giusta ragione furono fatte chiamare da Apollo mostri dete-
stabili^ aborrite dai numi 3, e Minerva loro disse '.femmine
che non somigliate ad alcun essere che la natura produce s
e che nulla di simile a voi si trova né fra gli Dei ne fin
gli uomini. *. La nostra figura chiaramente giustifica 1' e-
nunziato cambiamento dalle antiche Furie alle meno anti-
che, mentre in queste ultime, come dicemmo, son mode-
rati dalle grazie dell'arte tutti gli orrori dell'antica espres-
sione, e per l'opposto non abbiamo incontrata per anco
nella XXVI tavola antecedente una scultura etrusca miglio-
re di questa. Ogni altra sua particolarità sarà esaminata
insieme con le figure seguenti.
Il b. ril, che sotto a questo è segnato di num. 2, presen-
ta un soggetto non molto dissimile dai già trascorsi alle
tavv. VII, Vili, XIV e XVIII di questa prima serie di mo-
numenti. Più che ad altre somiglia alla rappresentanza del-
la Tav. Vili, dove si vede come in questa un equestre,
i Id, PI. n.
% Id., p. 28
3 Aescliyl., Eumenld-, v> 191. seej.,
e v. 64j,
4 Id,, v. 4*3