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enore in
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le, ove io
si accosti
he si
i ne posso neii
a tav.
Volterra
o pollici
249
TAVOLA XXVIII.
iTJLi occorre far qui breve digressione ad oggetto di pro-
seguire alcune osservazioni sulle arti etrusche, sospenden-
do il corso dell' intrapreso esame circa le sculture laterali
delle Urne. Propongo in questa Tav. XXV11I l'esame di
una cineraria Umetta del niuseo di Volterra tuttora inedi-
ta,, ma fra moke altre osservata dal Lanzi e notata in cer-
to suo taccuino che solea portar seco nel visitare i musei,
allora quando meditava la sua opera sulla Lingua etni-
sca, tanto per quell'uomo onorifica. In proposito di questa
Umetta vi si legge così : Cominciando da destra di chi ri-
guarda, nume alato non Dea, con due tuniche e gran mar-
tello fra le mani. Giovine a cavallo in vestito simile al-
l' Anfiarao Stochiano, Dea alata vestita al solito: ali inea-
po: tien face con la sinistra, colla destra abbraccia ima
donna velata : altra velata appresso. Alabastro^ ma di cat-
tivo disegno w.
Emendo il trascorso della indicazione di Anfiarao che
dal Lanzi rammentasi coperto da veste simile a quella del
giovine a cavallo, mentre 1'Anfiarao della gemma etrusca
da lui citata non ha \este alcuna, ma solo una pelle cuopre
una parte del corpo al di sotto del petto l. Si avverta pe-
rò che al momento in cui ha scritto il Lanzi, non potea
trovarsi a lui presente né.la gemma preziosa, né copia ve-
runa o memoria scritta di essa. È poi singolare che lo stes-
!
1 Ved Antonioli, Antica gemma etr. spiegata, e Millin, Galer Mytholog., PL
cxmi, num. 5on .
ò1 /. 32
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seguire alcune osservazioni sulle arti etrusche, sospenden-
do il corso dell' intrapreso esame circa le sculture laterali
delle Urne. Propongo in questa Tav. XXV11I l'esame di
una cineraria Umetta del niuseo di Volterra tuttora inedi-
ta,, ma fra moke altre osservata dal Lanzi e notata in cer-
to suo taccuino che solea portar seco nel visitare i musei,
allora quando meditava la sua opera sulla Lingua etni-
sca, tanto per quell'uomo onorifica. In proposito di questa
Umetta vi si legge così : Cominciando da destra di chi ri-
guarda, nume alato non Dea, con due tuniche e gran mar-
tello fra le mani. Giovine a cavallo in vestito simile al-
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Emendo il trascorso della indicazione di Anfiarao che
dal Lanzi rammentasi coperto da veste simile a quella del
giovine a cavallo, mentre 1'Anfiarao della gemma etrusca
da lui citata non ha \este alcuna, ma solo una pelle cuopre
una parte del corpo al di sotto del petto l. Si avverta pe-
rò che al momento in cui ha scritto il Lanzi, non potea
trovarsi a lui presente né.la gemma preziosa, né copia ve-
runa o memoria scritta di essa. È poi singolare che lo stes-
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1 Ved Antonioli, Antica gemma etr. spiegata, e Millin, Galer Mytholog., PL
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