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Inghirami, Francesco [Editor]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 1,2): Urne Etrusche — [s.l.], 1823 [Cicognara, 2591-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.4309#0009
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5q6 delle urne etrusche

Io suppongo per tanto che il predetto Catone dopo il
suo pranzo, lasciata la sintesi? o pallio, o paludamento, o
veste conviviale, indossasse la sola toga, e senza tunica u-
scisse al pubblico in simil guisa, mentre F esser senza scar-
pe era parimente proprio dei convivali. Sembrami altresì
che a quel tempo già fosse stimata cosa turpe il sortire in
pubblico senza tunica , perchè scusata dallo stesso Plutarco
e da Erodiano addotta come caricata imitazione delle sta-
tue antiche di Romolo , sebbene il pranzar senza tunica fos-
se tuttavia costumato in quel tempo. Esempi di tal uso più
recenti nella storia non sono a mia notizia, ma non è pre-
sumibile che terminasse precisamente al tempo di Catone.
Io non saprei dunque dire se '1 manto che indossa la fi-
gura della presente LI Tavola sia propriamente esclu-
sivo dei recumbenti a mensa, poiché mancano i colori
che distinguer solevano la qualità del vestiario, mentre la
forma secondo le ponderate osservazioni del eh. Cico-
gnara non variava molto nel vestiario antico romano *.
Sentiamo difètti da lui medesimo che la toga pretesta usa-
ta dagli Etruschi egualmente che da i Romani, era comu-
ne anche alle donne; frattanto le persone d' un ordine pili
distinto la usavano di color bianco fregiata di liste pur-
puree nel suo giro *. Ora di questa medesima pretesta
copresi la donna recumbenfe eh' io mostro ai Monumenti
di corredo, dove sono dichiarati con precisione i colori
da me copiati dall' originale del sepolcrino di terra cotta
esistente nella R. Galleria di Firenze 3.

i Gicogaara, Storia della scultura
Tom. i, iib. i, cap. v, p. 8i.

a Cieognara , l- cit.
3 VeJ. ser. vi, tav. V:
 
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