6 1 4 DELLE URNE ETRUSCHE
circostanze che si ricordano dai tragici. Anzi di quest'ul-
time due ri' è fatto autore Sofocle da Pausania ». É però
ignoto che ne fingesse il primo l'accecamento ; ed è anche
controversia fra i dotti, se ne parli Eschilo nei Sette a Te-
be 2. Il eh, Brunck lo afferma, Seh/jtz lo nega. Ecco i versi
in questione :
fAaivopiva Y.px'Jix
(?t(?up« v.ix èrélevi'
UxTpQfow? yj-pi T&)V
KpsicrffOTs'xvwv 8' in oppàrwv èn\iy%3n ,
rér.voig 8' ipuicig
I quali versi ora io traduco, come mi sembrano veramen-
te doversi intendere.
Compi due mali con furiosa mente :
Coti quella man, die il padre ucciso avea,
Degli occhi si privò, che son dei Jìgli
Più cara cosa, ed imprecò contf essi » .
» Sclròtz prima di tutto per interpetrare nel modo che
or diremo, muta così la lezione del terzo e quarto de' ri-
portati VerS' * na.Tpoffóv<ù re yj.p\ .... jcpsiffiTOTéxvwv y' òu-pizwv ènìi'/^Sri ■ q
traduce quest' ultimo : aberrava quidem ab oculis potentio-
rum fìliorum, veduto così l'esilio, ove Brunck trova l'ac-
cecamento. Appone poi ben lunga nota, nella quale al ca-
so nostro avverte , che Edipo commise questi due mali,
patvou£i/a xpzSix , nZTpoyóvo) re %epi, q\}£ paivopsvà -/.pocSia dee riferirsi ali eSl-
lio e all' imprecazioni contro i figli, e che a queste sole han
relazione ««rpoffcy ts xspl> avendo qui Eschilo voluto alludere
i Attic., cap. xxvx, p. 69.
V. 783.
J
circostanze che si ricordano dai tragici. Anzi di quest'ul-
time due ri' è fatto autore Sofocle da Pausania ». É però
ignoto che ne fingesse il primo l'accecamento ; ed è anche
controversia fra i dotti, se ne parli Eschilo nei Sette a Te-
be 2. Il eh, Brunck lo afferma, Seh/jtz lo nega. Ecco i versi
in questione :
fAaivopiva Y.px'Jix
(?t(?up« v.ix èrélevi'
UxTpQfow? yj-pi T&)V
KpsicrffOTs'xvwv 8' in oppàrwv èn\iy%3n ,
rér.voig 8' ipuicig
I quali versi ora io traduco, come mi sembrano veramen-
te doversi intendere.
Compi due mali con furiosa mente :
Coti quella man, die il padre ucciso avea,
Degli occhi si privò, che son dei Jìgli
Più cara cosa, ed imprecò contf essi » .
» Sclròtz prima di tutto per interpetrare nel modo che
or diremo, muta così la lezione del terzo e quarto de' ri-
portati VerS' * na.Tpoffóv<ù re yj.p\ .... jcpsiffiTOTéxvwv y' òu-pizwv ènìi'/^Sri ■ q
traduce quest' ultimo : aberrava quidem ab oculis potentio-
rum fìliorum, veduto così l'esilio, ove Brunck trova l'ac-
cecamento. Appone poi ben lunga nota, nella quale al ca-
so nostro avverte , che Edipo commise questi due mali,
patvou£i/a xpzSix , nZTpoyóvo) re %epi, q\}£ paivopsvà -/.pocSia dee riferirsi ali eSl-
lio e all' imprecazioni contro i figli, e che a queste sole han
relazione ««rpoffcy ts xspl> avendo qui Eschilo voluto alludere
i Attic., cap. xxvx, p. 69.
V. 783.
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