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TITOLA II. 13
opinione dei dubbi tali che fecero impressione nell'animo
dei maggiori antiquari fino ai nostri ultimi tempi. E dun-
que la forza della consuetudine che ci fa nominare Patere
i Dischi manubriati, non già l'intima persuasione che si-
eno tali; e questa forza, come in principio accennai è difficile,
a vincersi. Esaminiamo sopra di ciò il seguito degli scrittori.
lì Fabretti, il Buonarroti, il Foggini, il Bourguet ed altri
che scrissero su diverse rappresentanze espresse nei Dischi,
non si occuparon del significato e dell'uso di questi utensili
e nominarongli Patere, perchè tale era il nome che loro
assegnavasi dal comune degli antiquari, come indicò il Lan-
zi, onde che radicato quei nome, ancorché per uso soltan-
to, non poteasi tor via da chi ne restava mal persuaso, se
non entrando in un laberinto di lunghe discussioni, ed esa-
mi ben ragionati. Troviamo infatti che il celebre Montfau-
con, allorché fra le immense antichità che produsse al pub-
blico, dovè parlare dei Dischi, non alterò il sistema che al«
lora tene vasi di ammetterli cioè fra i vasi da sacrifizio, e
nominolli Patere, appunto per non entrare, cred'io, in quel«°
la disputa; ma protestò bensì in due luoghi della sua gran-
de opera che ammettevali di mal grado come tali per la loro
troppo piana ed incapace superficie J.
Il Bonanni confonde, come altri fecero, le Patere roton-
de coi Dischi manubriati, ma conviene col Begero che que-
sti non debbonsi riconoscere per Patere da libazione 2. Lo
stesso abbiamo in varie osservazioni del Conte di Caylus 3.
Anche il Wìnkelmann osserva che le Patere da sagrifizio nei
bassirilievi son vere tazze, mentre i Dischi da lui pur detti
ì Montfaucon, Antiq. expliq., tom. n ,
cap. v, p. if\i, et Suppl. au livre
de l'Antiq. expliq., tom. n, p. 63.
2 Mus. Rirekerian., class, i, p,
edit. a Ph. Bonanni.
3 Aiitiip.it. etr., tom. vi, p,, 9y9
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