'Pecchi
io i.
111
r
^
cose
Tat0 4 i
>* le
favola ,
.0 dalj' a).
10 che la
** tra,
ro J'n uso
"ella clle
«*ti Dar.
0 3> e da
le adii-
arole, k
lUOgma
nportafr
•* d'una
o intesi
ni1 una
certezza
ria dei-
si dagli
TAVOLA SESTA.
iniziati ai Misteri, giacché quel poco che ne sappiamo dal
più volte citato Alessandrino par piuttosto spettante al sen-
so poetico, che al mistico ed importante che davasi agli og-
getti chiusi entro le ciste, detti da Apulejo tacita cìstarum
sacra l; mentre quanto di tutto ciò seppe il volgo dai Poe-
ti par che non abbia gran parte nelle rappresentanze dei
Dischi spettanti, come ho detto, ad altra teologia che alla
poetica. Ma da varie congetture argomentiamo quali potes-
sero essere le arcane dottrine dei Pagani misteri.
Sappiamo da Erodoto, da Apollodoro, da Diodoro, da Plu-
tarco, e da altri a che i Greci tennero per istitutore dei mi-
steri un personaggio d'immemorabile antichità nominato
Orfeo, che istruitosene in Egitto ne trasportò in Grecia le
dottrine ed i riti *, diffusi poi da Inaco^ e da altri in varie
greche regioni, come si disse 4. Ora per quanto si dubiti
se un tale Orfeo abbia mai avuta esistenza 5, nonostante
esistono per sicuro inni e dottrine teologiche e filosofiche
le quali vanno sotto il suo nome 6: e gli uni e le altre si
aggirano principalmente sulle Cosmogonie, e Teogonie le
più antiche. Siamo altresì venuti in cognizione per i seve-
ri studi di accreditati moderni scrittori ?, che le dottrine
Orfiche sono il ristretto delle principali massime filosofiche
óei più antichi Persiani, Indiani, Egiziani, ed altri Orien-
tali, abbracciate poi dai Pitagorici, e dai Platonici, per cui
Proem-,
,53.
p.42
ì Apul., Hb. xi, p. 146.
2 Vid. Kaone, Fab. Cosmogon., p.
4o.
3 Vid. Iablonscki, Pantheon Aegypt.,
ìib. i, p. 17 29 42.
4 Ved. p, 109.
5 Vid. Kaone, 1. cit.
6 Vid. Creuzer, Dionys., sive de
ReivBacchicarum Orphicar. orig.,
sparsim.
7 Vid. Kanne , 1. cit., p. 49 , e gli
altri da lui citati.
io i.
111
r
^
cose
Tat0 4 i
>* le
favola ,
.0 dalj' a).
10 che la
** tra,
ro J'n uso
"ella clle
«*ti Dar.
0 3> e da
le adii-
arole, k
lUOgma
nportafr
•* d'una
o intesi
ni1 una
certezza
ria dei-
si dagli
TAVOLA SESTA.
iniziati ai Misteri, giacché quel poco che ne sappiamo dal
più volte citato Alessandrino par piuttosto spettante al sen-
so poetico, che al mistico ed importante che davasi agli og-
getti chiusi entro le ciste, detti da Apulejo tacita cìstarum
sacra l; mentre quanto di tutto ciò seppe il volgo dai Poe-
ti par che non abbia gran parte nelle rappresentanze dei
Dischi spettanti, come ho detto, ad altra teologia che alla
poetica. Ma da varie congetture argomentiamo quali potes-
sero essere le arcane dottrine dei Pagani misteri.
Sappiamo da Erodoto, da Apollodoro, da Diodoro, da Plu-
tarco, e da altri a che i Greci tennero per istitutore dei mi-
steri un personaggio d'immemorabile antichità nominato
Orfeo, che istruitosene in Egitto ne trasportò in Grecia le
dottrine ed i riti *, diffusi poi da Inaco^ e da altri in varie
greche regioni, come si disse 4. Ora per quanto si dubiti
se un tale Orfeo abbia mai avuta esistenza 5, nonostante
esistono per sicuro inni e dottrine teologiche e filosofiche
le quali vanno sotto il suo nome 6: e gli uni e le altre si
aggirano principalmente sulle Cosmogonie, e Teogonie le
più antiche. Siamo altresì venuti in cognizione per i seve-
ri studi di accreditati moderni scrittori ?, che le dottrine
Orfiche sono il ristretto delle principali massime filosofiche
óei più antichi Persiani, Indiani, Egiziani, ed altri Orien-
tali, abbracciate poi dai Pitagorici, e dai Platonici, per cui
Proem-,
,53.
p.42
ì Apul., Hb. xi, p. 146.
2 Vid. Kaone, Fab. Cosmogon., p.
4o.
3 Vid. Iablonscki, Pantheon Aegypt.,
ìib. i, p. 17 29 42.
4 Ved. p, 109.
5 Vid. Kaone, 1. cit.
6 Vid. Creuzer, Dionys., sive de
ReivBacchicarum Orphicar. orig.,
sparsim.
7 Vid. Kanne , 1. cit., p. 49 , e gli
altri da lui citati.