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DEGLI SPECCHI MISTICI
di Giganti yi'ya-vres è tradotta dall'Aquila irruentes imévreq,
versione che esprime tutta la forza della voce ebrea, signi-
ficante nemici impetuosamente scagliantisi, o facenti impeto
in altri \ Non diversamente furono considerati i Giganti
del gentilesimo, descrivendoceli Ovidio come nati dalla ter-
ra, smisurati mostri insubordinati, che ardiron persino muo-
ver guerra a Giove, come a tutti gli Dei 2: delitto sacrile-
go che meritò loro d'esser perseguitati dal fulmine di Gio-
ve, e cacciati all'inferno 3. Una più antica ed orientale
opinione pare che gli ammettesse destinati a vivere immer-
si in un vasto fondo d' acque 4. Di tutte queste dottrine ,
come di altre ch'io sono per accennare, ne fu personifica-
to un fantasma, quale io credo esser quello che vedesi nel
mezzo del Disco di questa Tav. VII. E poiché i teologi del
paganesimo dissero che i Giganti eran figli del cielo e del-
la terra, così gli artisti, come anche i poeti, li rappresenta-
rono fortissimi della persona, potenti ed invincìbili, come
si conviene a celeste generazione. Questa qualità viene in-
dicata nel mostro del Disco, non solo per la robusta qua-
dratura del petto, e per la ferocità che gli accrescon le
gambe serpentine, le orecchie ferine e la barba folta ed
irsuta, ma per i sassi ancora che tiene in mano, coi quali
rammentasi 1' audace lor pugna con Giove. Apollodoro no-
i Calmet, Dlctloo. Biblic. , in voce
Nephilim, Herbelot, Bibl. Orient.
Ainlak et Ad.
i Fast, lib. v, v. 34, et seq.
3 Virg., Aeneid., lib. vi, v. 58o.
4.....infernum ita exhibent,
velati ohscurissimus locus sit
sedes priscis Gigantibus sub a-
quarum mole gementibus desti-
nata- Iob. xxvi, Or. 5. Isaia xiv,
fr. 9. Ezech. xxxn, ir. 21 27 29.
Vid. etiam lablonseki, Pantheon
Aegyptior., lib. v, p. 66 90 106.
,olto coropar
teste e $ o
, L'esser p
$ stati dati A
il serpente manca
rente aUa terra. -
Giganti di stól !l
io lucerne fittili,
è falcata di pe
Km a darne mot
k quali dicemmo
ter le quali fa d'i
I serpente, Qui
f«anche dal ror
attorno vi
monumenti
acque.
di pisfnVi
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vero doì
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DEGLI SPECCHI MISTICI
di Giganti yi'ya-vres è tradotta dall'Aquila irruentes imévreq,
versione che esprime tutta la forza della voce ebrea, signi-
ficante nemici impetuosamente scagliantisi, o facenti impeto
in altri \ Non diversamente furono considerati i Giganti
del gentilesimo, descrivendoceli Ovidio come nati dalla ter-
ra, smisurati mostri insubordinati, che ardiron persino muo-
ver guerra a Giove, come a tutti gli Dei 2: delitto sacrile-
go che meritò loro d'esser perseguitati dal fulmine di Gio-
ve, e cacciati all'inferno 3. Una più antica ed orientale
opinione pare che gli ammettesse destinati a vivere immer-
si in un vasto fondo d' acque 4. Di tutte queste dottrine ,
come di altre ch'io sono per accennare, ne fu personifica-
to un fantasma, quale io credo esser quello che vedesi nel
mezzo del Disco di questa Tav. VII. E poiché i teologi del
paganesimo dissero che i Giganti eran figli del cielo e del-
la terra, così gli artisti, come anche i poeti, li rappresenta-
rono fortissimi della persona, potenti ed invincìbili, come
si conviene a celeste generazione. Questa qualità viene in-
dicata nel mostro del Disco, non solo per la robusta qua-
dratura del petto, e per la ferocità che gli accrescon le
gambe serpentine, le orecchie ferine e la barba folta ed
irsuta, ma per i sassi ancora che tiene in mano, coi quali
rammentasi 1' audace lor pugna con Giove. Apollodoro no-
i Calmet, Dlctloo. Biblic. , in voce
Nephilim, Herbelot, Bibl. Orient.
Ainlak et Ad.
i Fast, lib. v, v. 34, et seq.
3 Virg., Aeneid., lib. vi, v. 58o.
4.....infernum ita exhibent,
velati ohscurissimus locus sit
sedes priscis Gigantibus sub a-
quarum mole gementibus desti-
nata- Iob. xxvi, Or. 5. Isaia xiv,
fr. 9. Ezech. xxxn, ir. 21 27 29.
Vid. etiam lablonseki, Pantheon
Aegyptior., lib. v, p. 66 90 106.
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rente aUa terra. -
Giganti di stól !l
io lucerne fittili,
è falcata di pe
Km a darne mot
k quali dicemmo
ter le quali fa d'i
I serpente, Qui
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