l34 DEGLI SPECCHI MISTICI
sco manubriato ( che parimente riporto ) % il quale è co-
struito quasi nella medesima guisa, ad eccezione che non
ha le fermezze di questo, ed ha eli più un beccuccio che
indubitatamente lo manifesta un utensile atto a versare dei
liquidi. Quanto io dico par che favorisca 1' opinione di co-
loro che sostennero, (e forse anco taluni tuttora sostengo-
no,) che i Dischi manubriati sono in origine le patere de-
gli antichi. Ma se ammetto in questo la capacità di conte-
ner liquidi per la sua sufficiente profondità, non posso am-
metterlo in quei che vedonsi d'una superficie affatto piana,
come son per esempio i molti de'quali esposi il profilo alla
Tav. V, num. i. Nel trattare di quei che spettano ai nu-
meri 2 e 3 della Tav. stessa manifestai la mia osservazione
sulla sfericità che incontrasi nel profilo di molti Dischi ? la
quale più o meno sensibilmente si mostra nella maggior
parte di essi.
Alle dottrine recatevi debbo aggiungere, che siccome ho
creduto che i Dischi sacri prendessero origine dal celebre
vaso Persiano indicato col nome di Condy da Nicomaco
presso Ateneo 2, così ricorro di nuovo a quello per vederne
col Disco attualmente in esame tutta 1' analogia. In quello
pertanto considerai ansi ì miracoli degli Dei e quanto si ge-
nera sulla terra, e con esso facevansi le libazioni: così A-
teneo3.Il Disco in esame par che abbia contenuto lo Spec-
chio sacro, nel quale, come pur dissi 4, per la rotondità
della figura e per la levigatezza della superficie, considera-
vansi la Divinità del Creatore ed i portenti dell' universo
' creato. Tolto da esso lo Specchio che dalle fermezze cono-
i Ved. ser. vi, tavv. O, e P.
a Ved. p. 88.
3 Lib. xi, cap. lv, p> 269-
4 Ved. p. 89.
essere sta*
0ÌWÌÌC
;0,edèloscofl
dei tuoni ^
itati per 0»<
Je dottr
della naf
indicato da
Pi
per fai' d
almeno comi
È da sapersi ci
lirvogliamo, fu
i:nè potendo
siderale pa
sacri
«te nella lor
1,
più
3 utensile. pn
tramandataci
tavola
Woprincip
: fan
lì
la d a
li;
9 sulla
■Fab.
Coìq
sco manubriato ( che parimente riporto ) % il quale è co-
struito quasi nella medesima guisa, ad eccezione che non
ha le fermezze di questo, ed ha eli più un beccuccio che
indubitatamente lo manifesta un utensile atto a versare dei
liquidi. Quanto io dico par che favorisca 1' opinione di co-
loro che sostennero, (e forse anco taluni tuttora sostengo-
no,) che i Dischi manubriati sono in origine le patere de-
gli antichi. Ma se ammetto in questo la capacità di conte-
ner liquidi per la sua sufficiente profondità, non posso am-
metterlo in quei che vedonsi d'una superficie affatto piana,
come son per esempio i molti de'quali esposi il profilo alla
Tav. V, num. i. Nel trattare di quei che spettano ai nu-
meri 2 e 3 della Tav. stessa manifestai la mia osservazione
sulla sfericità che incontrasi nel profilo di molti Dischi ? la
quale più o meno sensibilmente si mostra nella maggior
parte di essi.
Alle dottrine recatevi debbo aggiungere, che siccome ho
creduto che i Dischi sacri prendessero origine dal celebre
vaso Persiano indicato col nome di Condy da Nicomaco
presso Ateneo 2, così ricorro di nuovo a quello per vederne
col Disco attualmente in esame tutta 1' analogia. In quello
pertanto considerai ansi ì miracoli degli Dei e quanto si ge-
nera sulla terra, e con esso facevansi le libazioni: così A-
teneo3.Il Disco in esame par che abbia contenuto lo Spec-
chio sacro, nel quale, come pur dissi 4, per la rotondità
della figura e per la levigatezza della superficie, considera-
vansi la Divinità del Creatore ed i portenti dell' universo
' creato. Tolto da esso lo Specchio che dalle fermezze cono-
i Ved. ser. vi, tavv. O, e P.
a Ved. p. 88.
3 Lib. xi, cap. lv, p> 269-
4 Ved. p. 89.
essere sta*
0ÌWÌÌC
;0,edèloscofl
dei tuoni ^
itati per 0»<
Je dottr
della naf
indicato da
Pi
per fai' d
almeno comi
È da sapersi ci
lirvogliamo, fu
i:nè potendo
siderale pa
sacri
«te nella lor
1,
più
3 utensile. pn
tramandataci
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