Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Inghirami, Francesco [Editor]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 2,1): Specchi mistici — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-3]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.4311#0198
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
183 DEGLI SPECCHI MISTICI

che rappresentino Y Oceano, dal quale diceasi avere avuto
principio tutte le cose della natura, * ed in mezzo a cui
stesse il firmamento prima che le sue parti prendessero
forma nella creazione. Comunque si abbia da intendere, a
parlar propriamente io debbo attenermi all'espressione del-
l'artista del monumento che esamino, e giustificarmi con
quelle degli scrittori che han professata la di lui religione. Il
Banier, che studiate le poche dottrine di Beroso presso Sin-
cello rapporto alle opinioni dei Caldei, le confronta con
quelle di TaJete Milesio e d' Omero, conclude che per le
anzidette ragioni quest' ultimo chiamò Y Oceano il padre
degli Dei3, vale a dire di tutte le cose che costituiscono il
mondo, 3 inerente al quale fu creduta la divinità dagli an-
tichi.

Se nelf esaminare il mio monumento volgo il pensiero
alle libazioni ove usavansi tazze quasi simili a quella che
ha in mano il giovane Bacco e che patere si nominavano 4,
non mi credo lontano dal verosimile; tantopiù che la don-
na coli' atto della mano e del corpo mostra gradirne T of-
ferta. Aggiungo poi che Macrobio ci attesta eli avere ap-
preso da un antico per nome Filocoro che le prime liba-
zioni ed offerte dei popoli nella Grecia furono, per inse-
gnamento di Cecrope, dedicate a Saturno e ad Opi, eh'è
quanto dire, secondo Macrobio stesso, al Cielo e alla Ter-
ra. 5 Se l'etimologia delle voci talvolta corrobora le conget-

i Servius ad Virg. Georg., lib. iv,

v. 366.
a Banier, Myihol., Tom. n, lib. u,

cap. vi, p. 3i8.
3 Marc. Aurei., De rebus suis, lib.

ìv, p. 5a.

4 Ved. p. 22.

5 Macrob., Satura., lib. i, cap. x, p.
62, et seq.

ture
che in

ì propoH;

latino

* * vuo1
re a ^ee, p&

nonimo di ve
chiudonsi nel s
petuta alla stei
ne '. Al grec
e l'italiano//
voci tornasi al
pra indicato. S
ne perchè Cecr
lignificando coi
le dal cielo sce
gni essere vive
quotidiano alin
intender Cecroj
^ Egitto, ove li
Frattanto co
malico discorse
"portato, die
He«era sulla

^Permez
Jlkvaa- Cosi pi
8t,ci * me pre,

*' 3 Quello

P- 33.

lk
 
Annotationen