82 DE VASI FITTILI
d'altronde dove si voglia indicare una eorsa, ivi si debbe
esprimere il cocchio. Per simile ragione cred' io, che nel
cocchio a destra in questa Tav. XI siavi uno dei Dioscuri
con una delle Leucippidi, ovvero di quelle ninfe che le
rappresentavano, e nel cocchio a sinistra siavi 1' auriga o
scudiero, il quale tiene immobili i cavalli per attendere che
l'altro Dioscuro siasi impadronito di un'altra ninfa, la qua-
le se gli vede già fra le braccia. Il cappello tessalo è pure
indizio dei Dioscuri, perchè in più monumenti si vedono
con esso in sembianza di viaggiatori.
Contro il mio sentimento potria tajuno addurre anco la
favola che narrasi d'Ilaria e Febea, dove non si dà conto
d'altre donne unite con loro. Io peraltro, che l'antichità
figurata valuto egualmente che la scritta, non solo oppom
go a tale obiezione Pausania che ad esse aggiunge anche
Arsinoe ma pure la famosa tavola marmorea del museo
d'Ercolano. Vi si vedono cinque donne coi respettivi loro
nomi scritti, presso a ciascuna di esse, ove leggesi Latona,
Nio'.'e, Aslaìa^ Febe, Ilaria a. I medesimi Ercolanesi, che
ne tentano 1' interpetrazione, si mostrano imbarazzati nel-
l'indovinare il motivo dell'unione di queste cinque donne,
tanto più che vi trovano Latona in compagnia di Niobe,
quando è patente la loro inimicizia 3. Un tale imbarazzo si
dissipa, tostochè esaminiamo chi siano queste cinque donne;
e non già storicamente, come con lungo esame si fece da
quei dotti Accademici, ma etimologicamente, e secondo lo
spirito allegorico, posto dagli antichi nelle loro favole.
i Pausau , Messenic.,sivelib. iv,cap. p. xxxi, tav- i, p- 2, e seg,
,358. 3 Yed, ser. VIj tav. Na.
a Pitture ant., d' Ercokno, Tom. i,
d'altronde dove si voglia indicare una eorsa, ivi si debbe
esprimere il cocchio. Per simile ragione cred' io, che nel
cocchio a destra in questa Tav. XI siavi uno dei Dioscuri
con una delle Leucippidi, ovvero di quelle ninfe che le
rappresentavano, e nel cocchio a sinistra siavi 1' auriga o
scudiero, il quale tiene immobili i cavalli per attendere che
l'altro Dioscuro siasi impadronito di un'altra ninfa, la qua-
le se gli vede già fra le braccia. Il cappello tessalo è pure
indizio dei Dioscuri, perchè in più monumenti si vedono
con esso in sembianza di viaggiatori.
Contro il mio sentimento potria tajuno addurre anco la
favola che narrasi d'Ilaria e Febea, dove non si dà conto
d'altre donne unite con loro. Io peraltro, che l'antichità
figurata valuto egualmente che la scritta, non solo oppom
go a tale obiezione Pausania che ad esse aggiunge anche
Arsinoe ma pure la famosa tavola marmorea del museo
d'Ercolano. Vi si vedono cinque donne coi respettivi loro
nomi scritti, presso a ciascuna di esse, ove leggesi Latona,
Nio'.'e, Aslaìa^ Febe, Ilaria a. I medesimi Ercolanesi, che
ne tentano 1' interpetrazione, si mostrano imbarazzati nel-
l'indovinare il motivo dell'unione di queste cinque donne,
tanto più che vi trovano Latona in compagnia di Niobe,
quando è patente la loro inimicizia 3. Un tale imbarazzo si
dissipa, tostochè esaminiamo chi siano queste cinque donne;
e non già storicamente, come con lungo esame si fece da
quei dotti Accademici, ma etimologicamente, e secondo lo
spirito allegorico, posto dagli antichi nelle loro favole.
i Pausau , Messenic.,sivelib. iv,cap. p. xxxi, tav- i, p- 2, e seg,
,358. 3 Yed, ser. VIj tav. Na.
a Pitture ant., d' Ercokno, Tom. i,