TAVOLA XVIIÌ. 209
Rappresentato un tratto dei misteri, dove si facea comme-
morazione della favola delle Esperidi.
AH' altra donna credo pure di poter dare una spiegazio-
ne tratta dall'antichità scritta egualmente allusiva ai miste-
ri, cioè per una formula praticata dagli iniziati e trasmes-
saci da Arnobio: ex cista sumpsi, et in calaihum misi: ac-
cedi rursus, in cistulam transtuli l : formula che trovasi an-
che in Clemente Alessandrino s. Ora poiché non si nomi-
na l'oggetto che si usa in quest'azione, e siccome lo stes-
so Arnobio chiama tacita cistarum sacra 3 quelli i qua-
li si chiudevano dentro le ciste mistiche; e poiché d al-
tronde ho già detto come in esse trovaronsi frequentemen-
te gli specchi mistici, cosi è da poter credere con qual-
che fondamento che quella donna sia per adempire V atto
della formula misteriosa posando sulla cista lo specchio,
oppur trovandosi in atteggiamento di volerlo riprendere
per posarlo in altre ciste diverse, delle quali vediamo in-
gombrata la nostra pittura. Dunque tutta questa rappre-
sentanza lega talmente con ciò che trovasi scritto relati-
vamente ai misteri, de' quali quasi ne sviluppa gli arcani
e le formule, che io non saprei abbandonare questa mia
Opinione per attenermi alle idee di sposalizio, che ci hanno
voluto annettere i già lodati rispettabili antiquari.
Sospendo anche per un poco di ragionare d<d giovine nu-
do ed alato presente in questa pittura, perchè non solo io
lo reputo argomento assai difficile a trattarsi, ma necessa-
rio a conoscersi pienamente onde così penetrare il vero
1 ArnÒb., Advers. Gent., lib. v, p.
220.
2 Clem. Alex., Coliort. ad Gent.,
s. V.
p. 18.
3 Ved. ser. 11, p. 47 •
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Rappresentato un tratto dei misteri, dove si facea comme-
morazione della favola delle Esperidi.
AH' altra donna credo pure di poter dare una spiegazio-
ne tratta dall'antichità scritta egualmente allusiva ai miste-
ri, cioè per una formula praticata dagli iniziati e trasmes-
saci da Arnobio: ex cista sumpsi, et in calaihum misi: ac-
cedi rursus, in cistulam transtuli l : formula che trovasi an-
che in Clemente Alessandrino s. Ora poiché non si nomi-
na l'oggetto che si usa in quest'azione, e siccome lo stes-
so Arnobio chiama tacita cistarum sacra 3 quelli i qua-
li si chiudevano dentro le ciste mistiche; e poiché d al-
tronde ho già detto come in esse trovaronsi frequentemen-
te gli specchi mistici, cosi è da poter credere con qual-
che fondamento che quella donna sia per adempire V atto
della formula misteriosa posando sulla cista lo specchio,
oppur trovandosi in atteggiamento di volerlo riprendere
per posarlo in altre ciste diverse, delle quali vediamo in-
gombrata la nostra pittura. Dunque tutta questa rappre-
sentanza lega talmente con ciò che trovasi scritto relati-
vamente ai misteri, de' quali quasi ne sviluppa gli arcani
e le formule, che io non saprei abbandonare questa mia
Opinione per attenermi alle idee di sposalizio, che ci hanno
voluto annettere i già lodati rispettabili antiquari.
Sospendo anche per un poco di ragionare d<d giovine nu-
do ed alato presente in questa pittura, perchè non solo io
lo reputo argomento assai difficile a trattarsi, ma necessa-
rio a conoscersi pienamente onde così penetrare il vero
1 ArnÒb., Advers. Gent., lib. v, p.
220.
2 Clem. Alex., Coliort. ad Gent.,
s. V.
p. 18.
3 Ved. ser. 11, p. 47 •
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