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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 5,1): Vasi fittili — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.7100#0263
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TAVOLA XVITT. 2 I l

fo, o di custode della rocca di Minerva in Atene, e cre-
de che il serpe sia un famulo dell' ombra, e dichiara che nel
Vaso possa esservi espresso un sacrifizio offerto ad Escula-
pio, il cui sacro servo serpente essendosi avvolto all'albe-
ro, dal sacerdote riceve le vivande per cibarsene. Ma il Cre-
uzer s'esentò destramente dal render conto del resto, tan-
topiù che non tutto fu copiato nel bronzo, talché è da
vedersi se il restante potrebbe combinarsi con la spiega-
zione data di sole tre figure , quali nel Vaso di metallo si
fan vedere .

Ma fa d' uopo tornare alla formula d'Arnobio per tro-
varne il mistico nesso in questa pittura e lo sviluppo in
entrambi. Diceano pertanto gl'Iniziati «ho levato qualche
cosa dalla eista per collocarla nel calato e reciprocamente
l'ho tolta dal calato per riporla di nuovo nella cista ai Ciò
alludeva probabilmente alla circolazione dell' anima ed al
suo cadere reciprocamente nella generazione. Nelle ciste,
come già dissi altrove 1, soglionsi trovare gli specchi mi-
stici, i quali sono un'evidente allusione allo stato dell'ani-
ma nel suo passaggio scambievole dal cielo alla terra,-e da
questa a quello di nuovo. A render ciò anco più chiaro
mi servo d' un insigne passaggio d'Olimpiodoro nel suo
commentario ms. sul Fedone di Platone, e frattanto non
tralascio d' additare al lettore che la femmina in atto di
considerar se stessa nello specchio posto sulla canestra, in-
dica un'anima, la quale fa Je seguenti riflessioni, che udia-
mo dalle parole del citato scrittore .

« Per preparar, die'egli, la discesa dell'anima è neces-
sario che ella stabilisca prima un'animante immagine di

* Ved. ser. n, p. 4/ • % •
 
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