262 de' vasi fittili
Vel quia dìssolvìs nocturna admissa Lyaeum (t evocarli)
Te Serapim Nilus j Memphis veneratur Osirim;
Dissona sacra Mitram $ Ditemque ferumque Tìphonem,
Alys pulcher item, carvi et Pueri almiis aratri
Amman et areali Libyes et Biblus Adonis.
Sic vario cunctis te nomina convocat oròis '•
Or mi arresto a quel nome Lieo, che Bacco ebbe in par-
ticolar modo come il Demiurgo nato per dissipare le tene-
bre dal caos ed infondervi luce 2, e riportandone F idea nel-
la nostra pittura, ve lo ravviso non fanciullo, come dice
Macrobio esser il sole al solstizio d'inverno 3, nè adulto
e maturo d'età robusta, mentre le gambe ch'egli tiene
incrociate lo manifestano debole ancora 4. A tal proposito
notò il Creuzer che Bacco o piutusto lacco, come egli
trae da Artemidoro 5, fu aggregato fra gli Dei sotteranei.
Quindi adunato il parere di altri scrittori, trovò che il fi-
glio di un Giove zoppo fu detto Dionisio, in quanto che
rappresentava il sole ritornando sull' emisfero dagli infe-
riori segni del Cielo, e perciò indebolito ed esile di pie-
di per i sofferti rigori della stagione iemale 6 • eppur tuttavia
collocato nel regno delle ombre, come talvolta suole espri-
mere chi si mostra sedente in questi monumenti 7. Ma
nel passaggio dall' una all' altra delle indicate età, come
farebbe il sole fra 1' inverno e 1' estate all' equinozio di
primavera, abbassa questo giovane l'ombrello che ha in
1 Martian, Capell. , Philolog,. lib.
11 , Hymn. in Protog., n. 54, v.
22 , sq.
2 Ved. ser. ni, p. \^\.
3 Ved. p. 260 .
4 Ved. ser. 1, p. 171 .
5 Onierocrit. , a , 44» aP- Creuzer,
Dionys., p 242 .
6 Creuzer, 1. cit. , p. 244-
7 Ved. ser. 1, p, 174 •
Vel quia dìssolvìs nocturna admissa Lyaeum (t evocarli)
Te Serapim Nilus j Memphis veneratur Osirim;
Dissona sacra Mitram $ Ditemque ferumque Tìphonem,
Alys pulcher item, carvi et Pueri almiis aratri
Amman et areali Libyes et Biblus Adonis.
Sic vario cunctis te nomina convocat oròis '•
Or mi arresto a quel nome Lieo, che Bacco ebbe in par-
ticolar modo come il Demiurgo nato per dissipare le tene-
bre dal caos ed infondervi luce 2, e riportandone F idea nel-
la nostra pittura, ve lo ravviso non fanciullo, come dice
Macrobio esser il sole al solstizio d'inverno 3, nè adulto
e maturo d'età robusta, mentre le gambe ch'egli tiene
incrociate lo manifestano debole ancora 4. A tal proposito
notò il Creuzer che Bacco o piutusto lacco, come egli
trae da Artemidoro 5, fu aggregato fra gli Dei sotteranei.
Quindi adunato il parere di altri scrittori, trovò che il fi-
glio di un Giove zoppo fu detto Dionisio, in quanto che
rappresentava il sole ritornando sull' emisfero dagli infe-
riori segni del Cielo, e perciò indebolito ed esile di pie-
di per i sofferti rigori della stagione iemale 6 • eppur tuttavia
collocato nel regno delle ombre, come talvolta suole espri-
mere chi si mostra sedente in questi monumenti 7. Ma
nel passaggio dall' una all' altra delle indicate età, come
farebbe il sole fra 1' inverno e 1' estate all' equinozio di
primavera, abbassa questo giovane l'ombrello che ha in
1 Martian, Capell. , Philolog,. lib.
11 , Hymn. in Protog., n. 54, v.
22 , sq.
2 Ved. ser. ni, p. \^\.
3 Ved. p. 260 .
4 Ved. ser. 1, p. 171 .
5 Onierocrit. , a , 44» aP- Creuzer,
Dionys., p 242 .
6 Creuzer, 1. cit. , p. 244-
7 Ved. ser. 1, p, 174 •