TAVOLA XXX. 331
di che abbiamo esempio in questa da me riportata 1 .
Un altro b. ril. corona l'argomento propostomi 2. Ivi
son due lottatori, e presso a loro sta un banditore ed un
atleta che adattasi la corona sul capo, già ricevuta dall'A-
gonoteta, eh' è quanto dire il premio succede immedia-
tamente alla lotta. II banditore che dà fiato alla tromba so-
fea far silenzio al solenne preconio del vincitore. Di tanto
c istruisce il Visconti 3 coli'autorità di Seneca, da cui sap-
piamo che annunziavasi pubblicamente in quell' istante il
nome del vincitore 4. Come dunque poteva quel nome
Preceder l'atto della vittoria, per modo che già fosse scrit-
to nei Vasi preparati sull' accennata mensa per darsi in
premio a colui che avesse vinto nella contesa, mentre co-
°1' è naturale, non poteva esser noto se non dopo la ri-
portata vittoria pubblicata dal banditore?
Se in si patente anacronismo caddero vari archeologi
tempi nostri, dal numero de'quali mi sia permesso il
notare che non va esente l'erudito Arditi, non per que-
sto io dovrò astenermi dal pensare altrimenti. Ed a mio fa-
sore vaglia per ora 1' esporre la perplessità colla quale l'Ar-
ati stesso propone quel suo pensamento. Difatti prende
ln esame quanto il Mazzocchi espose relativamente al-
^a parola che in Vasi fittili accompagna altri nomi,
e quindi pur ne rigetta ì' applicazione alla epigrafe del
Vaso che abbiamo in esame 5, di che darò miglior conto
a' lettore in più opportuna occasione. Passa poi a sospet-
1 Ve<*. ser. vi, tav. T3, num. 4<
\ fvi> ^v. A4.
Mus. P> ciem., Voi. v, p. 212.
4 Senec., Epist. lxxvih, lib. xi,
p. 322.
5 Arditi, 1. cit., p. 70.
di che abbiamo esempio in questa da me riportata 1 .
Un altro b. ril. corona l'argomento propostomi 2. Ivi
son due lottatori, e presso a loro sta un banditore ed un
atleta che adattasi la corona sul capo, già ricevuta dall'A-
gonoteta, eh' è quanto dire il premio succede immedia-
tamente alla lotta. II banditore che dà fiato alla tromba so-
fea far silenzio al solenne preconio del vincitore. Di tanto
c istruisce il Visconti 3 coli'autorità di Seneca, da cui sap-
piamo che annunziavasi pubblicamente in quell' istante il
nome del vincitore 4. Come dunque poteva quel nome
Preceder l'atto della vittoria, per modo che già fosse scrit-
to nei Vasi preparati sull' accennata mensa per darsi in
premio a colui che avesse vinto nella contesa, mentre co-
°1' è naturale, non poteva esser noto se non dopo la ri-
portata vittoria pubblicata dal banditore?
Se in si patente anacronismo caddero vari archeologi
tempi nostri, dal numero de'quali mi sia permesso il
notare che non va esente l'erudito Arditi, non per que-
sto io dovrò astenermi dal pensare altrimenti. Ed a mio fa-
sore vaglia per ora 1' esporre la perplessità colla quale l'Ar-
ati stesso propone quel suo pensamento. Difatti prende
ln esame quanto il Mazzocchi espose relativamente al-
^a parola che in Vasi fittili accompagna altri nomi,
e quindi pur ne rigetta ì' applicazione alla epigrafe del
Vaso che abbiamo in esame 5, di che darò miglior conto
a' lettore in più opportuna occasione. Passa poi a sospet-
1 Ve<*. ser. vi, tav. T3, num. 4<
\ fvi> ^v. A4.
Mus. P> ciem., Voi. v, p. 212.
4 Senec., Epist. lxxvih, lib. xi,
p. 322.
5 Arditi, 1. cit., p. 70.