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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 5,2): Vasi fittili — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.7102#0006
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DE'VASI FITTILI

TAVOLE XLVII-LIV.

J^J"on vJ è argomento che ci stringa tanto a decidere
cosa mai fossero i Vasi di terra cotta posti anticamente nei
sepolcri,, quanto l'esame di quei che nelle presenti otto
Tavole ho inseriti in disegno, ed i rapporti che hanno con
quelli finora nella prima parte di questa serie illustrati. E
dunque tempo di porre in campo i termini estremi della
discussione onde venire a capo di una qualche massima la
meno incerta, dalla quale penda il giudizio sulle varie opi-
nioni dei dotti a questo riguardo .

Secondo il mio metodo finora tenuto ragionando in que-
st'Opera de'monumenti antichi, debho presentare al mio
lettore colla copia esatta del monumento un rapporto fe-
dele altresì di quanto n'è stato detto finora, e quindi
o ammetterlo , o rifiutandolo sostituirne una spiegazione
migliore, o dichiarare la difficoltà di penetrarne il ve-
ro senso o da me o da altri , acciocché il lettore non
resti ingannato . Si ascoltino per tanto le parole del dot-
to archeologo Millingen, colle quali decide in certo modo con
una massima generale ciò che si debba pensare a questo ri-
guardo, ce Rinunziando, egli dice, allo spirito di sistema
che formaronsi coloro i quali prima di me si occuparono
di questo genere di antichità, io tendo soprattutto a di-
struggere l'idea generalmente ricevuta che i Vasi fossero
dei segni d'iniziazione nei misteri, e che i soggetti dei
quali furono ornati avessero sempre un rapporto diretto o
$. V. 61
 
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