542 de' vasi fittili
sto Vaso nella considerazione di quelli uccelli d' ignota spe-
cie che gli Etruschi mostravano nei loro libri della divina-
zione1. « Si trova, egli dice, parimente un grande uccello
sconosciuto sopra d' un Vaso con iscrizioni e caratteri della
più lontana antichità. Vi si rappresenta una caccia a ».
Qui 1' ab. Fea nelle note al Winkelmann aggiunge che
questo volatile pare assomigliarsi a quello dagli antichi no-
minato otus, uccello notturno che aveva alcune penne
sul capo in guisa di corna 3, e ne cita in testimonianza Pli-
nio 4 ed altri scrittori.
Il Lanzi ne fa egualmente onorata menzione dove parla
del Vasetto ritrovato in Arezzo e da me riportato tra que-
sti alla Tav. XLVI, mentre lo giudica uno dei più antichi
testimoni di quanto valessero gli Etruschi in quest'arte, e
lo considera dei più antichi, poiché non gli sembra del mi-
glior disegno ; cosi con sincerità maggiore che non usò
Y Hancarville , paragonalo per Y epoca a questo celebre isto-
riato di una caccia, che il preaccennato Hancarville riporta
come uno de' più vetusti 5.
Con pari schiettezza parla in altr' opera di questo Vaso, e
lo rammenta meritamente dall' Hancarville giudicato per
uno de' più antichi a noi rimasti. « Esso rappresenta una
caccia , i cui personaggi, egli prosegue , perchè ignudi deon
esser mitologici; ma la favola è ignota, e i nomi che vi
sono scritti non bastano a discifrarla . Le figure han quella
1 Ved. ser. 1, p. 47 2-
2 Winkelmann, Hist. de l'art., Tom.
1, liv. ni, chap. ni, § n, p. 282,
suiv.
3 Fea, Not. ad Wiukelmanu, 1. cit.,
not. 1.
4 Lib. x, cap. xxni, Op , Tom. 1,
p. 558.
5 Lanzi, la R. Galleria di Firenze (
cap. xm, p. 161, seg.
sto Vaso nella considerazione di quelli uccelli d' ignota spe-
cie che gli Etruschi mostravano nei loro libri della divina-
zione1. « Si trova, egli dice, parimente un grande uccello
sconosciuto sopra d' un Vaso con iscrizioni e caratteri della
più lontana antichità. Vi si rappresenta una caccia a ».
Qui 1' ab. Fea nelle note al Winkelmann aggiunge che
questo volatile pare assomigliarsi a quello dagli antichi no-
minato otus, uccello notturno che aveva alcune penne
sul capo in guisa di corna 3, e ne cita in testimonianza Pli-
nio 4 ed altri scrittori.
Il Lanzi ne fa egualmente onorata menzione dove parla
del Vasetto ritrovato in Arezzo e da me riportato tra que-
sti alla Tav. XLVI, mentre lo giudica uno dei più antichi
testimoni di quanto valessero gli Etruschi in quest'arte, e
lo considera dei più antichi, poiché non gli sembra del mi-
glior disegno ; cosi con sincerità maggiore che non usò
Y Hancarville , paragonalo per Y epoca a questo celebre isto-
riato di una caccia, che il preaccennato Hancarville riporta
come uno de' più vetusti 5.
Con pari schiettezza parla in altr' opera di questo Vaso, e
lo rammenta meritamente dall' Hancarville giudicato per
uno de' più antichi a noi rimasti. « Esso rappresenta una
caccia , i cui personaggi, egli prosegue , perchè ignudi deon
esser mitologici; ma la favola è ignota, e i nomi che vi
sono scritti non bastano a discifrarla . Le figure han quella
1 Ved. ser. 1, p. 47 2-
2 Winkelmann, Hist. de l'art., Tom.
1, liv. ni, chap. ni, § n, p. 282,
suiv.
3 Fea, Not. ad Wiukelmanu, 1. cit.,
not. 1.
4 Lib. x, cap. xxni, Op , Tom. 1,
p. 558.
5 Lanzi, la R. Galleria di Firenze (
cap. xm, p. 161, seg.