RAGIONAMENTO I. 109
perchè in antico esse avean forma bislunga, come asserisce
•* Jutarco », e come forse ce ne dà esempio la Moneta da
^e esposta alla Tav. II, e III di quest'opera. Antichissime pie-
tre di memoria furon quelle che in forma di pilastri eresse
Sesostri nell' Asia in memoria de' varj popoli dì quelle pro-
viticie, onde Erodoto nel descriverle a, ce le fa conoscere
scritte o con geroglifici o con segni allusivi alla provincia
nella quale erano erette. Così le antiche Monete portano
iscrizioni e simboli della provincia o città alla quale appar-
tengono .
Per comodo commerciale cangiossi la Moneta in forma
rotonda, di quadrangolare e bislunga che prima fu per so-
miglianza de' pilastri descritti, se pure è vero che da essi
prendesse norma; e vi si improntò un obelisco, o sia un
Erma rovesciato per denotarne la derivazione. Quindi par
che nelle antiche Monete autonome siasi mutato in quel se-
gno che nelle Italiche indica l'Asse, come si frequentò nel-
l'Asse volterrano che veclesi alla Tav. IV, num. 1, ove un'a-
sticella sta presso la clava, e nel dupondio i due segni pres-
so il delfino 3. D' altronde accadde che o per caso o per
volontà di Sesostri queste pietre di memoria ebbero somi-
glianza di forma coi simulacri esprimenti le divinità presso
gli Arabi k ove egli fu vittorioso. Né solo in Arabia, ma
nella Grecia stessa si videro Dei sotto questa forma, come
n' è luminoso esempio la Moneta di Cipro eh' io riporto al-
la Tav. V num. 5 della VI serie, ove la Venere di quell'i-
sola si vede con siffatte forme espressa in mezzo del tempio.
i In Lysandr., p. 443- 4 Dion. Clirysost. Or. xn, p. 2o5.
2 Lib. n, p. 124. Schol- in v. £«"«.
3 "Ved. tav. 1. di questa serie.
perchè in antico esse avean forma bislunga, come asserisce
•* Jutarco », e come forse ce ne dà esempio la Moneta da
^e esposta alla Tav. II, e III di quest'opera. Antichissime pie-
tre di memoria furon quelle che in forma di pilastri eresse
Sesostri nell' Asia in memoria de' varj popoli dì quelle pro-
viticie, onde Erodoto nel descriverle a, ce le fa conoscere
scritte o con geroglifici o con segni allusivi alla provincia
nella quale erano erette. Così le antiche Monete portano
iscrizioni e simboli della provincia o città alla quale appar-
tengono .
Per comodo commerciale cangiossi la Moneta in forma
rotonda, di quadrangolare e bislunga che prima fu per so-
miglianza de' pilastri descritti, se pure è vero che da essi
prendesse norma; e vi si improntò un obelisco, o sia un
Erma rovesciato per denotarne la derivazione. Quindi par
che nelle antiche Monete autonome siasi mutato in quel se-
gno che nelle Italiche indica l'Asse, come si frequentò nel-
l'Asse volterrano che veclesi alla Tav. IV, num. 1, ove un'a-
sticella sta presso la clava, e nel dupondio i due segni pres-
so il delfino 3. D' altronde accadde che o per caso o per
volontà di Sesostri queste pietre di memoria ebbero somi-
glianza di forma coi simulacri esprimenti le divinità presso
gli Arabi k ove egli fu vittorioso. Né solo in Arabia, ma
nella Grecia stessa si videro Dei sotto questa forma, come
n' è luminoso esempio la Moneta di Cipro eh' io riporto al-
la Tav. V num. 5 della VI serie, ove la Venere di quell'i-
sola si vede con siffatte forme espressa in mezzo del tempio.
i In Lysandr., p. 443- 4 Dion. Clirysost. Or. xn, p. 2o5.
2 Lib. n, p. 124. Schol- in v. £«"«.
3 "Ved. tav. 1. di questa serie.