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li princìpi
enelao nel
del figlù
e la fi^
ariani ; ed
ne (v.il\)
Frattanto
ittenevam
il seconà
>o, li fect
to\ ed ed
i la spiar
ov ei bau-
inti a loro
iessostm
ternata h
ate incitò
•a di *
he otid
77
per mare qua e là navigo ad oggetto d accumular-
le, e in quell'occasione vide Cipri, e la Fenicia, e
giunse fino ai Sidonii, agli Egizi, agli Etiopi,
agli Erembi, ed ai Libii (^.85). Ma poiché mentre
egli vagava per V indicate regioni, gli fu barbara-
mente ucciso il fratello dalla cruda consorte l,
così non godea lieto di sue ricchezze, tanto più che
unitamente a tal cordoglio, rattristavalo altresì
la rimembranza dei suoi amici estinti nel campo
della distrutta Ilio. Ma più che d'altri spiaceali
delle sciagure df Ulisse, come si dovean sup-
porre, non avendone pia novella veruna, per cui
lo piangevano il padre, la consorte ed il figlio,
ck'ei lascio lattante nei paterni alberghi (v. 112),
non che Pisistrato il fratello di colui che nato
dall'Aurora fu spento dal prode Achille. Ciò
udendo Telemaco non seppe ritener le lacrime
di tenerezza e insieme di dolore. Intanto Ele-
na dalle fide ancelle accompagnata, ed attor-
niata da ricche suppellettili e vaghi ornamenti,
e galanti femminili arnesi scesa nella stanza,
dove Menelao tratteneva i nobili ospiti, parvele
riconoscere in un di loro le sembianze di Ulis-
se ( v. 14^)5 oome ratifico anche il marito, e
1 Ved. tavole vi, vii.
Voi. 111. Odisi.
12
li princìpi
enelao nel
del figlù
e la fi^
ariani ; ed
ne (v.il\)
Frattanto
ittenevam
il seconà
>o, li fect
to\ ed ed
i la spiar
ov ei bau-
inti a loro
iessostm
ternata h
ate incitò
•a di *
he otid
77
per mare qua e là navigo ad oggetto d accumular-
le, e in quell'occasione vide Cipri, e la Fenicia, e
giunse fino ai Sidonii, agli Egizi, agli Etiopi,
agli Erembi, ed ai Libii (^.85). Ma poiché mentre
egli vagava per V indicate regioni, gli fu barbara-
mente ucciso il fratello dalla cruda consorte l,
così non godea lieto di sue ricchezze, tanto più che
unitamente a tal cordoglio, rattristavalo altresì
la rimembranza dei suoi amici estinti nel campo
della distrutta Ilio. Ma più che d'altri spiaceali
delle sciagure df Ulisse, come si dovean sup-
porre, non avendone pia novella veruna, per cui
lo piangevano il padre, la consorte ed il figlio,
ck'ei lascio lattante nei paterni alberghi (v. 112),
non che Pisistrato il fratello di colui che nato
dall'Aurora fu spento dal prode Achille. Ciò
udendo Telemaco non seppe ritener le lacrime
di tenerezza e insieme di dolore. Intanto Ele-
na dalle fide ancelle accompagnata, ed attor-
niata da ricche suppellettili e vaghi ornamenti,
e galanti femminili arnesi scesa nella stanza,
dove Menelao tratteneva i nobili ospiti, parvele
riconoscere in un di loro le sembianze di Ulis-
se ( v. 14^)5 oome ratifico anche il marito, e
1 Ved. tavole vi, vii.
Voi. 111. Odisi.
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