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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 2) — Florenz, 1853

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https://doi.org/10.11588/diglit.860#0008
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8

DEI VASI FITTILI

l'<

riscontrammo, all' oggetto d' onorare il defonto presso il quale questo vaso
fu seppellito.

Ad un' altra importante osservazione mi conduce 1' esame di questo va-
setto. L' erudito Sig. Panofka avea già data ne' giorni addietro una lodevole
interpetrazione al bel vaso Volcente rappresentativo della nascita d'Eritto*
nìo, ed io riportando quella pittura tra le tavole di quest' opera (1), ne
detti qualche cenno. In seguito peraltro sembra che il prelodato archeologo
abbia con più minuto esame percorse le notizie dell' Attica, giacché negli
ultimi fogli degli Annali dell'istituto di corrispondenza archeologica è tornato
nuovamente a trattare di quella celebre pittura, in un modo assai più sod-
disfacente che per lo innanzi, dando piena contezza dei più minuti oggetti
che in quella pittura contengonsi. In particolar modo egli ha maravigliosa-
mente spiegato il senso dei giovanetti alati ivi dipinti per i Geni de' fiumi
ateniesi Ilisso, e Cefiso che nella prima illustrazione del vaso parea che re-
stassero inesplicati com' io dichiarai. Da ciò vorrei dedurne la conferma,
che la scuola di pittura destinata all' arte speciale di dipingere questi vasi,
ebbe origine certamente nell' Attica, se attici sono la più parte dei migliori
soggetti di tali stoviglie, e giungo a credere che gli artisti di là partiti si
sparsero nelle diverse terre , ove la superstizione dei vasi dipinti per met-
tersi nei sepolcri era più volentieri abbracciata, e credo inclusive che di
tempo in tempo dall' Attica successivamente partissero altri pittori per tener
luogo de' primi : premessa la supposizione, che i nativi dei paesi ove que-
gli artisti portavansi non si occupassero in queir arte. In fatti come mai po-
tremo supporre in un pittore nato ed istruito in Vulci tanta cognizione delle
più minute circostanze dell' Attica e de' suoi fiumicelli da poterne eseguire
una sì esatta pittura? Che se noi pensiamo che un artista Ateniese siasi
portato a Vulci per trovar guadagno nella sua professione di pittor di va-
si, ed ivi abbia dipinto quel della nascita d'Erittonio, cesserà nel momento
ogni meraviglia di trovarlo sì eruditamente composto, e sì analogo alle
località dell' Attica. E tanto più noi potremo supporre una stretta relazione
ed uniformità di occupazioni tra gli Attici di Atene ed i Calcidesi di Nola,
se consideriamo eh' essi provennero da un medesimo ceppo (2).

(1) Tom. i, tavv. lxxhi , lxxiv.

(2) Raoul-Rochette 1. cit. p. 119.
 
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