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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 2) — Florenz, 1853

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https://doi.org/10.11588/diglit.860#0013
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TAVOLA CU.

13

La costellazione della Corona che dicesi d'Arianna è poco distante da quella
del Serpentario, per cui si finse che Arianna si facesse amante di Teseo
figurato in cielo dal Serpentario. In questa guisa figurasi che il sole arrivalo
al segno equinoziale di primavera , occupato dal Toro al mattutino spuntar
delle Pleiadi e della Capra, ed al nascere della sera del Serpentario Teseo
che precede la corona d'Arianna, prolunga da quell'istante l'estensione
de' giorni sopra le notti, e contribuisce alla felicità della natura. Sei mesi
dopo una tal combinazione la favola fìnge Teseo uscito vittoriosamente
dal laberinto , per allusione al passaggio del sole per i segni del zodiaco,
poiché laberinto era detto secondo Plinio il palazzo del sole, e verso quel
tempo si nasconde Orione, per cui si finge morto il Minotauro per opera di
Teseo, che dopo tale impresa narra la favola che fuggì con Arianna, per-
che in autunno domina la costellazione della Corona. È dunque il complesso
della composizione un trionfo del sole autunnale finto nella favola di Teseo.
E che sia pura finzione quanto qui narrasi di questo eroe ben si comprende
per le maniere sì varie, nelle quali si narran le avventure di Teseo col Mi-
notauro , di che avrò occasione di ragionare nelle tavole seguenti.

TAVOLA CHI.

Ecco qui la forma del vaso, il qua] va ornalo da una delie due parti
della pittura, che vedemmo nella tavola antecedente di bum. CU. Il Lanzi
che il primo trattò di questo celebre monumento ; mancò di mostrarne la
forma, non prevedendo che un giorno sarebbersene tirate conseguenze non
lievi a conoscer 1' uso e la natura di tali stoviglie. Ora che i moderni ar-
cheologi , per analogia di forme, danno a' vasi fittili antichi quel nome che
credono esser loro conveniente, rintracciato dalle descrizioni che di tali re-
cipienti ci fanno vari scrittori dell'antichità, si può con quelle regole di pa-
ragone, dare a questo vaso il nome generico d' anfora, e forse anche speciale
di panatenaica (1), o piuttosto isonica secondo quel che ne diremo in seguito.

La forma di questo vaso, attesa la mancanza della conveniente sveltezza
potrebbesi citar per indizio che il monumento è de'più antichi di questo ge-

li) Gerhard, Monum. inedili pubbl. dall'isl. di corrip. arch. vasi Volcenli tav.
xxvi, num. 5.
 
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