ARGOMENTO.
Regnando Demofoonte nella Chersoneso di
Tracia, consultò l’Oracolo d’Apollo, per
intendere quando dovesse aver fine il crudel
rito, già dall’Oracolo istesso prescritto di sacri-
ficare ogni anno una Vèrgine innanzi al di lui
simulacro, e n’ebbe in risposta:
Con voi del Gel fi placherà lo sdegno,
Quando noto afe MJo
Fia Vinnocente ujurpqtor à'un. Regno.
Non potè il Re comprenderne soscuro senso;
ed, appettando, che il tempo lo rendesse più
chiaro, si dispose a compire intanto l'annuo sa-
grificio, facendo estrarre a sorte dall’urna il
nome della sventurata Vergine, che doveva
esser la vittima.
Matufìo, uno de’ Grandi del Régno, pre-
te se , che Dircea, di cui credevasi padre, non
corresse la sorte delle altre, producendo per
ragione s esempio del Re me desimo, che, per
non esporre le proprie figlie, le tenea lonta-
ne di Tracia. Irritato Demofoonte dalla teme-
rità di Matulìo, ordina barbaramente, che ien-
za3
Regnando Demofoonte nella Chersoneso di
Tracia, consultò l’Oracolo d’Apollo, per
intendere quando dovesse aver fine il crudel
rito, già dall’Oracolo istesso prescritto di sacri-
ficare ogni anno una Vèrgine innanzi al di lui
simulacro, e n’ebbe in risposta:
Con voi del Gel fi placherà lo sdegno,
Quando noto afe MJo
Fia Vinnocente ujurpqtor à'un. Regno.
Non potè il Re comprenderne soscuro senso;
ed, appettando, che il tempo lo rendesse più
chiaro, si dispose a compire intanto l'annuo sa-
grificio, facendo estrarre a sorte dall’urna il
nome della sventurata Vergine, che doveva
esser la vittima.
Matufìo, uno de’ Grandi del Régno, pre-
te se , che Dircea, di cui credevasi padre, non
corresse la sorte delle altre, producendo per
ragione s esempio del Re me desimo, che, per
non esporre le proprie figlie, le tenea lonta-
ne di Tracia. Irritato Demofoonte dalla teme-
rità di Matulìo, ordina barbaramente, che ien-
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