3. I Modelli in Sughero di Gustavo III e
il Sogno Svedese dell’Antichità
di
Magnus Olausson
Fu probabilmente lo studio della grande collezione di illustrazioni di Cari Gustav
Tessin a destare il primo interesse per l’arte antica nel giovane Gustavo, futuro Re
di Svezia. Quando l’insegnante di disegno del principe, Jean Eric Rehn, rientrò da
un viaggio all’estero nel 1756 utilizzò senza dubbio i disegni italiani come materi-
ale d’insegnamento (Fig. 22). L’idea era che l’educazione del principe dovesse esse-
re alla fine coronata da un grand tour in Italia37. Nel novembre 1770 il principe partì,
accompagnato dal fratello più giovane, Federico Adolfo. Dopo neanche un mese di
soggiorno a Parigi, i principi furono raggiunti dalla notizia della morte del padre e
il principe ereditario, ormai re Gustavo III, fu costretto a rientrare in Svezia. Gli
onerosi impegni del primo anno di trono di Gustavo III fecero si che il Duca
Federico Adolfo concludesse il viaggio da solo, con una visita in Italia nel 1776-77.
La visita del duca fu una sorta di prova generale per il viaggio di Gustavo III che
ebbe luogo sei anni più tardi.
Quando il re decise finalmente di recarsi in Italia nel 1783, già da alcuni anni cor-
revano voci sulla sua partenza. La preparazione del viaggio si svolse, in gran segre-
to, negli anni precedenti, ma il re fu inaspettatamente “aiutato” dalla frattura ad un
braccio riportata, nel giugno del 1783, in seguito a una caduta da cavallo durante
una parata militare in Finlandia38. Grazie a questo si presentò l’occasione legittima
per una cosiddetta vacanza di cura a S. Giuliano le Terme, vicino Pisa. Non furono
certo motivi di salute a “costringere” Gustavo III a recarsi in Italia. In una lettera al
fedele e caro amico Evert Taube, organizzatore del viaggio, il re scrisse a chiare let-
tere: “Si è deciso per questo mio viaggio in Italia per mettere a tacere le voci e per
coprire i preparativi di guerra”39. Gustavo III allude qui al fatto che segretamente si
stavano armando l’esercito e la flotta in previsione di una prossima guerra contro
Russia e Danimarca. Il viaggio avrebbe distolto l’attenzione e, contemporaneamen-
te, offerto al re l’opportunità di dedicarsi alla politica intemazionale per procurarsi
utili sostegni, per la guerra, da parte di potenziali alleati europei.
37 F.A. von Fersen, Historiska skrifter. III, Stockholm 1869.
38 Una panoramica sul viaggio la ritroviamo in H. Stàlhane, Gustaf III.s resa till Italien och Frankrike,
Stockholm 1953, e M. Olausson, in Cat. Uppsala 1984.
39 RA, Stafsundsarkivet, Evert Taubes samling, voi. 1, Gustavo III a Evert Taube 28/8 1783.
il Sogno Svedese dell’Antichità
di
Magnus Olausson
Fu probabilmente lo studio della grande collezione di illustrazioni di Cari Gustav
Tessin a destare il primo interesse per l’arte antica nel giovane Gustavo, futuro Re
di Svezia. Quando l’insegnante di disegno del principe, Jean Eric Rehn, rientrò da
un viaggio all’estero nel 1756 utilizzò senza dubbio i disegni italiani come materi-
ale d’insegnamento (Fig. 22). L’idea era che l’educazione del principe dovesse esse-
re alla fine coronata da un grand tour in Italia37. Nel novembre 1770 il principe partì,
accompagnato dal fratello più giovane, Federico Adolfo. Dopo neanche un mese di
soggiorno a Parigi, i principi furono raggiunti dalla notizia della morte del padre e
il principe ereditario, ormai re Gustavo III, fu costretto a rientrare in Svezia. Gli
onerosi impegni del primo anno di trono di Gustavo III fecero si che il Duca
Federico Adolfo concludesse il viaggio da solo, con una visita in Italia nel 1776-77.
La visita del duca fu una sorta di prova generale per il viaggio di Gustavo III che
ebbe luogo sei anni più tardi.
Quando il re decise finalmente di recarsi in Italia nel 1783, già da alcuni anni cor-
revano voci sulla sua partenza. La preparazione del viaggio si svolse, in gran segre-
to, negli anni precedenti, ma il re fu inaspettatamente “aiutato” dalla frattura ad un
braccio riportata, nel giugno del 1783, in seguito a una caduta da cavallo durante
una parata militare in Finlandia38. Grazie a questo si presentò l’occasione legittima
per una cosiddetta vacanza di cura a S. Giuliano le Terme, vicino Pisa. Non furono
certo motivi di salute a “costringere” Gustavo III a recarsi in Italia. In una lettera al
fedele e caro amico Evert Taube, organizzatore del viaggio, il re scrisse a chiare let-
tere: “Si è deciso per questo mio viaggio in Italia per mettere a tacere le voci e per
coprire i preparativi di guerra”39. Gustavo III allude qui al fatto che segretamente si
stavano armando l’esercito e la flotta in previsione di una prossima guerra contro
Russia e Danimarca. Il viaggio avrebbe distolto l’attenzione e, contemporaneamen-
te, offerto al re l’opportunità di dedicarsi alla politica intemazionale per procurarsi
utili sostegni, per la guerra, da parte di potenziali alleati europei.
37 F.A. von Fersen, Historiska skrifter. III, Stockholm 1869.
38 Una panoramica sul viaggio la ritroviamo in H. Stàlhane, Gustaf III.s resa till Italien och Frankrike,
Stockholm 1953, e M. Olausson, in Cat. Uppsala 1984.
39 RA, Stafsundsarkivet, Evert Taubes samling, voi. 1, Gustavo III a Evert Taube 28/8 1783.