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IL TEATRO DI POMPEI

Gli undici fogli del "Panorama del Teatro" non hanno apparentemente mai formato
un quadro complessivo, anche se sul foglio 1 è riportata la scritta nella grafia di Eugen
Enslen (?): "Das tragische Theater zu Pompeji" ("Il Teatro Tragico di Pompei"), con
l'aggiunta, m un grafia diversa, "1828". I lavori preliminari esistevano già: oltre ai disegni
eseguiti sul posto a matita e china, alla parziale coloritura e alle numerose ulteriori
informazioni sul colore e sul carattere delle singole strutture, tutti i fogli sono anche
quadrettati per prepararne il trasferimento su una superficie arcuata. Nel St. Annen-
Museum di Lubecca, sono inoltre conservate anche copie in carta lucida m scala identica,
con linea di contorno a china, che possono ugualmente essere interpretate come fasi
preparatorie del Panorama su parete curva. Dal figlio adottivo di Enslen sappiamo che
i singoli fogh' con prospettive centrali dovevano essere trasferiti nella struttura con un
righello curvilineo appositamente costruito. Posti l'uno accanto all'altro gli undici fogli
compongono una superficie di circa 48 x 590 centimetri. Con un'altezza, anche altrove
utilizzata da Enslen, di quasi 1 metro, il Panorama avrebbe avuto uno sviluppo di circa
12 metri, superando di molto gli esemplari già noti.
Come punto di osservazione per la realizzazione del suo grande Panorama, egli aveva
scelto l'angolo sud-ovest dell'area destinata al pubblico del grande Teatro di Pompei, che
era stato peraltro ricostruito e offriva per questo un luogo ideale e sicuro per disporvi il
cavalletto (vedi le figure alle pp. 52 e 55). Su undici fogli in totale che riprendono, m un
formato quasi costante, un'area ogni volta di circa 58 gradi, e che si sovrappongono solo
di poco, egli raffigura il Teatro, l'area limitrofa e anche soprattutto l'ampia vista sulla valle
del Sarno a sud e sul Vesuvio a nord, che domina l'intera prospettiva. Il sole della sera
d'autunno lascia ombre profonde: rovine e paesaggio sono disegnati a china e il paesaggio è
anche acquerellato. Molte aggiunte completano il disegno, tra cui notizie sul carattere e il
numero delle scanalature delle colonne o sul colore e la struttura della superficie dei muri:
spesso sono usate anche cifre, riferite a una specifica scala cromatica di Enslen che veniva
poi tradotta m colori nell'atelier. Il foglio orientato a nord non a caso era contrassegnato
dal numero 1. Esso comprende da un lato la superficie dove si trovava l'artista, m un
esagerato accorciamento prospettico, un motivo molto amato nei Panorami poiché

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