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E. Carusi

dell'abate Corrado, che resero necessarie riforme purtroppo
sempre passeggere e inefficaci.

L'abate Bartolomeo tento un rimedio a tanti mali con
un' immissione di frati tedeschi, espellendo gl'italiani; cio fa-
vori la preparazione di un riformatore della vita benedettina
dell'Austria meridionale, l'abate Nicola d'Austria o Nicola di
Matzen; ma le lotte interne, le ristrettezze finanziarie, mal-
grado le fusioni di varii monasteri anche romani, quali S. Erasmo
sul Celio e S. Teodoro presso Porta Maggiore, affrettarono
la rovina, e a nulla valsero le benemerenze del monastero
per la restaurazione della potenza della Chiesa cosi energi-
camente tentata dal Card. Vitelleschi.

Callisto III nomina abate di Subiaco il fiero cardinale
spagnuolo G. de Turrecremata, sotto cni vennero a Subiaco
i primi stampatori tedeschi Corrado di Pannartz e Arnoldo
Schweyneim; a lui succede il cardinale Rodrigo Borgia, e
dopo le passeggere e contrastate unioni dei Sublacensi con
i Farfensi e i Cassinesi, il sistema della commenda si afferma
decisamente, e attraverso insignificanti innovazioni si arriva
al 1872, quando i Sublacensi formano una congregazione a
parte, sviluppando le peculiari loro energie.

*

* *

I manoscritti sublacensi dispersi in varii modi si possono
far risalire, per il periodo piu antico, al tempo dell'abate
Giovanni VII (1068-1120) a cui appartengono il Regesto, il
Sacramentario sublacense, il Breviario monastico e il Salterio
di S. Girolamo.

Catalogi di manoscritti nei secoli XIV-XV, ricordi di do-
nazioni in queste ed altre epoche posteriori sono raccolte dal
Federici (') che dei codici e documenti piu numerosi subla-
censi da una sommaria, ma compiuta descrizione.

C) Federici, p. IV sgg.
 
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