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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0063
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11 ? ■ L I B K. O S
1 rapassando adunque nella Carta li due
piani di sotto , dove architrave , e fregio
si formano da due fasce radiche come il ri-
manente, osservisi prima, che il capitello,
da cui si regge il più alto architrave, ha
il doppio più di membri degli altri, con
tondino, e gola dritta fra due riverse. L’
architrave poi è divisòin quattro parti, due
piani, gola riversa, e lista : di esso si può
veder da vicino un pezzo nella torre dell’
orologio al Cartel vecchio, presso l’Arco de’
Gavii dove come si disse, le pietre più gran-
di che si veggono , suron quali tutte dell’
Cfsterno recinto dell’Anfiteatro, Il fregio è
schietto , ma /pianato, e pulito , e da
quest’Ordine si par qui lo togliesse il Do-
rico del Coliseo. Segue la cornice con mem-
bri parimente il doppio più dell’altre, mol-
to ben disposti, e con gocciolatoio, come
appar ne’ disegni. Ecco però come di-
visassè gli ornamenti suoi l’Ordine Tosca-
no, diversi per certo da quelli degli altri,
e più sòdi, ma nobili, e ben’ accordati.
Non mancherà chi opponga quest’ultimo
Sopraornato poterli aver per Dorico , con
che n’andrebbe a terra la pretesa /coperta
dell’ ornamento Toscano : ma non dirà così
chi enervando ertèr Toscani ambedue i pia-
ni di sotto, ben sa dedurtene con sicurez-
•za, altro che Toscani non poter peròessere
anche i superiori; poiché o tutti d’Ordine
diverto, o tutti dell’istesso convien siano i
piani d’un edilizio: però nel Coliseo ciascu-
no è vario, e nel Settizonio di Severo tut-
ti eran Corinti!. Daviler moderno Franze-
se nel suo corso d’Architettura , o sia ver-
done, e cemento del Tignola , asferma non
ertervi monumento antico, in cui si porta
trovare Ordine Toscano regolare; e dice,
che gli Ansiteatri di Verona , Pola , e Ni-
mes son troppo rullici per servir di regola
al Toscano, e per aver luogo negli altri Or-
dini. Io non so intendere, come Archi-
tetti ancora per le pietre non ripianate, e
imbrunite, e /mussate dal tempo potessero
giudicar cattiva l’architettura, e non me-
ritevole un sì maestoso , e regolato, e ben’
accordato edifizio d’esser computato tra
quelli, che non a caso , ma furono ideati
secondo alcun Ordine ; così interpretando,
che Daviler si voglia dire, ove serivo, che
tale Ansiteatro non dee aver luogo con gli
altri Ordini. Condanna egli ancora il far
bugne, come diciam noi, o sia bozze, co-
me dicono i Toscani, nelle pietre de’ pi-
lastri, il che dice metter confusion nell’ar-
chitettura, e farle perder la sua forma, e
grandemente però condanna l’Anfiteatro
Veronese, nel qual vorrebbe fodero le boz-,
je sidamente nel corpo dell’edifizio, ma
Ver. Illufit. Parte IV\


non ne’pilartri ; con che si farebbe un
disaccordo all’occhio disgustosissimo, e si
perderebbe assai di grandiosità : ma non
olservò in oltre il mirabil’uomo , come
quest è un edifizio, che nel di fuori in pi-
lastri, ed archi consiste tutto, onde qual
sarà pressò di lui il suo corpo? Blondel all’
incontro altro Franzese , che sopra Titru-
vio, Palladio, Tignola, e Scamozio lavo-
rò un Corso d’Architettura, i nostri tre
ordini di pilartri chiamò Dorici, onde ben-
ché rullici, più che Tofcani a lui parve-
ro, e più ornati di quel che sono. Ma quel-
li che hanno creduto perdersi per tal rusti-
cità d’opera la forma dell'Ordine, come
parve anche al Chambray , avrebbero fa-
cilmenteconosciuto il loro inganno, se ol-
tre alli due piani inferiori, che pur son re-
golati, e ben’intesi, ed oltre a’loro capi-
telli , e cornici, che non sono certamente
en boffage, averterò alzato gli occhi alla
sommità dell’Aia, dove avrebbero veduto
un Sopraornato sì pulito, e sì ben condot-
to, che insensato in tal materia è da dire
chi non lo gusta. E poiché la rirtrettezza
della slrada da quella parte non ne lalcia
godere a bastanza, non lasci il fòrastiero di-
lettante di sì bell’arte, di farli condurre a
certa alta fènestra di povera cara alquanto
dirtante, perchè quivi le belle arcate del
i terzo piano col sùperiore ornamento gli pre-
denteranno una gioconda veduta in sana e
legitima architettura.
Il Desgodetz , che non diede a questa
fabnea nome d’Ordine alcuno, nell’ulti-
ma sùa Tavola mostrò il profilo in grande
di tutte le parti, eh’abbiam finora deserit-
te, e corressè il Serlio in. alquanti membri
per colpa forsè degl’ intagliatori, malamen-
te csprcsiì, S.tupisco, come nè l’ un nè l’al-
tro rissettessè all’ averli qui il compimento
dell’ordine Toscano. Ma non bastò qui la
: diligenza del Desgodetz per rappresentare
interamente il vero. Va bene nel prim’ or-
dine l’imposta : va bene anche il capitello
de’contrapilartri, o colonne piane, ch’egli
chiama pilartri. Ma egli mette sotto il fre-
gio uno zoccolo, che non vi è, e che non vi
può esfere. Ne’membri della cornice è al-
cuna piccola differenza di misure. Nell9
ordine sùperiore l’imposta dell’arco non ha
quel piano sotto, nè quel compartimento
di misure, essóndo le due gole superiori
quasi uguali. L’architrave parimente non
fa la prima fafeia sì rtretta, il che leve-
rebbe la grazia, nè fa strettissima la gola
riversa, che seoncerterebbe altresì, ma i
tre primi membri ha quali uguali. La cor-
nice similmente del Desgodetz ha propor-
zion diverta di membri, come si potrà o£
Hi sesvap?
 
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